Il mondo delle calze è cambiato e tra le donne si è fatto strada il calzino, da indossare con il tacco alto. Una moda che ha inizialmente insospettito Sandro Veronesi, patron di Calzedonia. «All’inizio li guardavo con sospetto, mi sembrava una tendenza in stile “tedesco in vacanza”, ora mi hanno conquistato», racconta al Corriere della Sera. Ora ci sorride anche, pensando anche al fatto che se il calzino è usato dalle donne, lo stesso non si può dire per gli uomini. In principio furono i pantaloni col risvoltino, ora ci sono quelli alla caviglia a far sparire i calzini. «Quando incontro questi uomini “scalzi” mi fanno un po’ impressione, penso alle loro scarpe rigide e alla pelle nuda dentro». Il disappunto per le caviglie scoperte, soprattutto d’inverno, è comprensibile, ma non serve avere un po’ di malizia per capire che dietro questo appunto di mister Calzedonia possano celarsi anche interessi economici. Per lui comunque la verità è che gli uomini arrivano sempre dopo le donne: «Tra poco rimetteremo le calze, come stanno facendo ora le ragazze».



“UOMINI SENZA CALZINI”, IL CONSIGLIO “DISINTERESSATO” DI MR CALZEDONIA

D’altra parte a Sandro Veronesi va dato atto del fatto che qualche anno fa, quando le ragazze alla moda uscivano senza calze in pieno inverno, ha continuato a credere nel suo sogno, mentre alcuni competitor chiudevano le loro aziende. Il risultato? Sono rimasti loro e pochi altri. «Ho proseguito a fare collant, fedele a quella idea di Calzedonia, il paese delle calze», spiega al Corriere della Sera. Per certi versi, va ancora controcorrente. Pensiamo agli “angeli” di Victoria Secret pensionati negli Stati Uniti. Invece Veronesi continua a puntare su show spettacolari e mediatici, con ospiti internazionale e top model in passerella. Lo ha fatto all’ultimo “LegShow” di Verona per la presentazione della collezione Calzedonia autunno-inverno 2019-20. Il pensiero è inevitabilmente andato a quello show americano che non ci sarà più. Invece Sandro Veronesi ha deciso di proseguire e in parte ricalcare quell’esperienza. «Quando siamo partiti ci prendevano per visionari e qualcuno confondeva il nome Calzedonia con Calzedonna: la prima volta che si sono accorti di noi è stato quando abbiamo messo le calze ad Ambra a “Non è la Rai”».

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