«Agli uomini manca la consapevolezza di essere potenziali violenti». A mettere nero su bianco questa tesi è la sociologa Lella Palladino, la cui analisi è stata pubblicata su la Stampa in occasione della presentazione del suo libro “Non è un destino”. «Tutte le donne sono a rischio vittima. Tutti gli uomini sono a rischio violenza. La differenza è nella consapevolezza», ha dichiarato la Palladino. Una riflessione, quella della sociologa femminista e attivista dei centri antiviolenza, che ha suscitato qualche polemica, perché viene considerata per certi versi sessista. Si dà per scontato che tutti gli uomini siano potenzialmente violenti, mentre le donne no. «Si pensa che la vittima sia fragile e con pochi strumenti cognitivi, economici ma non è così: ci sono donne indipendenti, laureate ma questo non vieta loro di incastrarsi in relazioni violente. Un uomo su 3 denigra la moglie e la tratta come oggetto di proprietà. Una donna su 3 è vittima», ha dichiarato Lella Palladino nell’intervista.
LELLA PALLADINO SU UOMINI “TUTTI POTENZIALI VIOLENTI”
Lella Palladino ha anche raccontato di aver dato vita al suo libro per rispondere a diversi bisogni, in primis quello di dare voce alle donne e a chi lavora nei centri antiviolenza. «Siamo attenti a non ribaltare le responsabilità: se c’è un ladro e un derubato, nessuno ha dubbi sulla vittima. Con la violenza sulle donne c’è ambivalenza, il solito: te la sei cercata», ha spiegato la sociologa ai microfoni de la Stampa. Inoltre, ritiene che donne e uomini abbiano gli stessi stereotipi, non a caso la sociologa parla di permeazione della stessa cultura. «Cresciamo con l’idea che gli uomini siano padroni del mondo e le donne ancelle che si prendono cura dei figli, dei genitori, degli altri». Si sbaglia anche nel dare valore infinito alla relazione secondo Lella Palladino: «Una donna non vale se non ha un marito o un compagno. Il secondo è la spirale della violenza. Comincia con la svalutazione».