La teoria di Roberto Calderoli sulla doppia preferenza di genere ha fatto il giro del web ed il suo intervento al Senato è finito nel mirino dei critici. Molti esponenti politici non hanno apprezzato la sua posizione, a partire dal Partito Democratico. Netto il capogruppo Andrea Marcucci: «Oggi ha descritto benissimo la destra dell’emiciclo parlamentare che infatti lo ha applaudito a scena aperta. Ha descritto e rappresentato i pensieri della destra italiana con il suo intervento sull’infedeltà degli uomini. Per fortuna è andata in un altro modo ed il Senato ha approvato la doppia preferenza di genere anche in Puglia». Sul caso è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle, con diversi parlamentari – a partire dalla Ruocco – che hanno colto la palla al balzo per attaccare la Lega dell’ex alleato Matteo Salvini. Così il M5s in una breve nota su Twitter: «Quando pensi che un leghista Calderoli abbia toccato il fondo lui ti sorprende e comincia a scavare. Dopo Ignoranza, razzismo, irresponsabilità e violenza ecco spiegata “la differenza uomo-donna” per Salvini e la sua banda Medievale». (Aggiornamento di MB)
CALDEROLI: “UOMO INFEDELE PORTA VIA VOTI ALLE DONNE”
Doppia preferenza di genere? Danneggia le donne. A sostenerlo è Roberto Calderoli, ex ministro alle Riforme il cui ragionamento surreale è diventato virale. Il senatore della Lega era intervenuto per “smontare” il decreto adottato in Puglia in vista delle prossime elezioni regionali. Peccato che lo abbia fatto con una tesi che sarebbe troppo educato definire curiosa. «Normalmente il maschio è maggiormente infedele del sesso femminile», la premessa di Calderoli. Ed è importante per lui perché, l’uomo per questo «si accoppia con 4-5 rappresentanti del gentil sesso, cosa che la donna solitamente non fa». Che effetto ha tutto questo sul voto? «Il risultato è che il maschio si porta il voto di quattro cinque signore, e le signore si ripartiscono e non vengono elette». Se nonostante le temperature estive è calato il gelo attorno a voi, è tutto normale. Quel che non è normale è il ragionamento del senatore leghista, il quale ha generato forte imbarazzo a Palazzo Madama.
CALDEROLI E L’ASSURDA TEORIA SULLA DOPPIA PREFERENZA DI GENERE
Nell’imbarazzo generale che si è creato nell’aula del Senato il presidente di turno Ignazio La Russa, ha provato a interromperlo più volte. «Concluda senatore… perché vedo che si avventurava…». Le ha provate tutte per fermare Roberto Calderoli: prima col pretesto che si stava allungando troppo, poi provando esplicitamente a fargli capire che stava esplorando un territorio pericoloso. Ma il senatore della Lega ha continuato imperterrito, quindi il fiume in piena ci ha travolti. Ma come se l’assurda teoria non fosse sufficiente, c’è pure l’applauso di Matteo Salvini. La senatrice Pd Valeria Valente, relatrice del decreto sulla doppia preferenza di genere in Puglia, si è scagliata contro Calderoli, anche se definire «battuta infelice» la surreale teoria del senatore leghista ci pare fin troppo generoso. «Dal legislatore mi aspetterei una stigmatizzazione di quel comportamento», ha poi aggiunto. Il decreto legge poi è passato con 149 sì e 98 astenuti e nessun contrario, neppure lui.