L’uomo più sporco del mondo, Amou Haji, è morto domenica 23 ottobre 2022 nel villaggio di Dejgah, nella provincia meridionale di Fars, in Iran. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa IRNA, che ha precisato che l’anziano non si lavava da quando aveva 20 anni, sostanzialmente dal lontano 1954. Di fatto, da 68 anni Amou Haji non si faceva un bagno o una doccia e, inoltre, dormiva in una buca che si era scavato autonomamente, mangiando regolarmente carne di porcospino e abbeverandosi direttamente dalle pozzanghere.



Condizioni igieniche del tutto inesistenti, dunque, anche se colui che era noto come l’uomo più sporco del mondo era solito asserire che aveva deciso di non lavarsi più nella sua vita perché aveva paura di “ammalarsi”. Un concetto che stride totalmente con lo stile di vita che aveva adottato, anche se, sempre in base a quanto diffuso dall’IRNA, “per la prima volta, qualche mese fa, gli abitanti del villaggio lo hanno portato in un bagno per lavarsi”. Nel 2013 era stato registrato un breve documentario sulla sua vita, intitolato “La strana vita di Amou Haji”.



UOMO PIÙ SPORCO DEL MONDO È MORTO: CHI ERA AMOU HAJI

Secondo altre fonti, la scelta di non lavarsi da parte di Amou Haji, l’uomo più sporco del mondo, sarebbe stata legata anche a una gioventù complicata e a una storia d’amore finita male, anche se il diretto interessato non ha mai raccontato a nessuno le sue vicissitudini private. Aveva soltanto un vizio, di cui tutti erano a conoscenza, e che equivaleva a fumare la pipa, anche se pare che utilizzi un tabacco decisamente speciale e insolito, realizzato con l’utilizzo di escrementi di animali.

Quando qualcuno gli offriva un pacchetto di sigarette, l’uomo più sporco del mondo soleva fumarne cinque insieme, come testimoniato dalle foto condivise dall’agenzia IRNA. Le persone del villaggio erano molto affezionate ad Amou Haji, nome che significa “anziano gentile”, tanto che avevano costruito per lui una baracca di mattoni, dove lui andava a dormire solamente in caso di pioggia, mentre per combattere il freddo pungente si riparava il capo calzando un elmetto.