Popolare in India fin dalla sua creazione nel 2016 su iniziativa del governo, la piattaforma di transazioni in tempo reale UPI sta iniziando a essere esportata e potrebbe presto arrivare a competere con la rete interbancaria Swift. Ne dà notizia il quotidiano “Le Monde”, che evidenzia come UPI oggi conti 260 milioni di utenti in un Paese di 1,4 miliardi di persone. Concepito come “infrastruttura pubblica digitale”, UPI integra più di 300 banche, alle quali si sono aggiunte più di 60 applicazioni mobili come Google Pay, Amazon Pay, ma anche le popolarissime indiane Paytm e PhonePe.



“Siamo stati molto chiari sul fatto che pensiamo che il modello giusto per incoraggiare i pagamenti digitali sia che le banche, i governi e le aziende tecnologiche collaborino tra loro attraverso infrastrutture aperte e basate su standard”, ha dichiarato Caesar Sengupta, vicepresidente di Google per i pagamenti. In soli 6 anni, UPI è diventato il metodo di pagamento digitale preferito dagli indiani, addirittura più delle carte di debito e di credito. Al secondo trimestre del 2022, sono stati effettuati 17,4 miliardi di transazioni in questo modo, con un aumento del 118% del volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo un rapporto di “Worldline”, multinazionale francese specializzata in pagamenti online. Nel 2021, UPI ha registrato circa 39 miliardi di transazioni, per un valore di 940 miliardi di dollari (881 miliardi di euro), pari a circa il 31% del prodotto interno lordo indiano.



GLI ESPERTI: “UPI POTREBBE DIVENTARE UN’ALTERNATIVA ALLA RETE INTERBANCARIA SWIFT”

Uno dei grandi vantaggi di UPI è che il sistema è destinato a essere gratuito non soltanto per il cliente, ma anche per l’esercente. “È più veloce che pagare con la carta, e ora lo esporteremo”, ha asserito sulle colonne di “Le Monde” Harsh Rai, che gestisce una lavanderia a secco. Nel 2020, l’India ha creato una filiale dedicata alla distribuzione di UPI e RuPay, la sua rete di carte bancarie nazionali, simile alla UnionPay cinese e alla Mir russa, al di fuori del subcontinente. Negli ultimi mesi, peraltro, l’India ha moltiplicato gli accordi con partner stranieri e circa trenta Paesi hanno già espresso interesse per la piattaforma.



Questo, a giudizio di Pushpa Marwal, analista di servizi finanziari presso Forrester, potrebbe presto condurre UPI a rivestire il ruolo di “un’alternativa alla rete interbancaria Swift, che detiene il monopolio delle comunicazioni bancarie globali”.