Un pesante ko per 4 a 1 nel derby della Mole contro la Juventus e per il Torino diventa sempre più grave la crisi di risultati che ha portato i granata ad inanellare tre sconfitte nelle ultime tre partite con un passivo di 10 gol subiti nell’arco di 270 minuti. Basterebbero questi pochi numeri per comprendere alcuni dei motivi che hanno portato oggi poche centinaia di tifosi a dare il via ad una contestazione in piena regola contro Urbano Cairo. Come riportato dal portale Toro.it, oltre al flashmob andato in scena a pochi passi dal Filadelfia in mattinata, anche lo striscione che ha fatto capolino sulla strada che porta all’Allianz Stadium e che ha definito Cairo un “gobbo”, termine dispregiativo per indicare gli juventini. Di fianco l’incitamento per la squadra: “Forza ragazzi, lottate con onore”. Difficile però pensare che questa sconfitta possa rasserenare l’ambiente…(agg. di Dario D’Angelo)



URBANO CAIRO, CONTESTAZIONE PRIMA DEL DERBY CON LA JUVENTUS

Si è svolta in maniera del tutto pacifica la contestazione nei confronti di Urbano Cairo che ha visto riunirsi circa 200 tifosi del Torino nel giorno in cui i granata affronteranno la Juventus in un derby della Mole tristemente a porte chiuse. I supporters del Toro, prima in piedi e poi seduti davanti alla curva, si sono limitati ad esporre alcuni striscioni e a cantare alcuni cori, senza mai sfociare in atteggiamenti minacciosi o violenti. Come riportato da toronews.it, nella parte finale della manifestazione i tifosi hanno voluto anche spronare la squadra in vista dell’importante match di oggi contro i cugini bianconeri. Tutto però ha avuto luogo senza tensioni, al punto che anche le forze dell’ordine hanno potuto monitorare la situazione a distanza senza bisogno di intervenire. Unico leitmotiv l’ormai chiara insofferenza nei confronti della presidenza Cairo. (agg. di Dario D’Angelo)



URBANO CAIRO, CONTESTAZIONE TIFOSI TORINO

Contestazione per Urbano Cairo: a poche ore dal derby della Mole circa 300 tifosi del Torino si sono dati appuntamento in via Filadelfia, quasi all’angolo con corso Agnelli, davanti all’ingresso della curva Primavera, mettendo nel mirino il presidente del club granata. Il messaggio del flash mob organizzato dai tifosi si può riassumere col titolo “Cairo vattene”: questo la richiesta neanche troppo celata oggetto di cori e striscioni nei confronti del numero uno granata. Il numero uno di La7 e del gruppo Rcs – editore tra gli altri de Il Corriere della Sera – è stato contestato non solo per i risultati deludenti di questa stagione ma in generale per l’intera gestione della società negli ultimi anni. Come riportato da Toro.it, i tifosi hanno esposto tre striscioni fuori dallo stadio: “Tra sconfitte e plusvalenze hai rovinato le nostre esistenze”, “15 anni di nulla, 11 anni di A: 150 sconfitte. To be continued…”, e infine “Derby; 17 sconfitte, 3 pareggi, 1 vittoria. E stasera? Fuori le palle”.



URBANO CAIRO, CONTESTAZIONE TIFOSI TORINO: “VATTENE”

Chi pensa ad uno sfogo passeggero da parte di una tifoseria frustrata dai recenti risultati si sbaglia. I supporters granata autori della contestazione sono intenzionati a proseguire nella loro protesta fino a quando Urbano Cairo non venderà la società. Come riferisce il portale Toro.it, i tifosi hanno spiegato: “Lo stadio non è di proprietà, il Filadelfia non è di proprietà, il Robaldo sembra la foresta Amazzonica, neanche la sede è di proprietà. Il signor Cairo non ha di proprietà nulla. D’ora in poi lo contesteremo finché non avrà via”. “Non siamo un gruppo, siamo semplici tifosi che vogliono bene al Toro – hanno continuato gli organizzatori – il fatto che questo flash mob sia stato il giorno del derby è casuale. Ringraziamo chi ha avuto il piacere di uscire di casa e venire qui a socializzare con belle gente, per bella gente intendo tifosi veri, puliti, che hanno come obiettivo il bene del Toro. Il Toro sono 15 anni che lo vediamo sempre più sbiadito, siamo certi che in mano alla gestione Cairo può solo peggiorare e arrivare alla sua morte definitiva. Ci sentiamo sequestrati da questa società perché non ha mai portato a nulla di buono. Noi abbiamo orgoglio, siamo un bel popolo che farà di tutto per mandarlo via. E lo manderemo via. La nostra idea è quella di continuare a oltranza per dimostrare a eventuali potenziali acquirenti che c’è una tifoseria sana, che ama il Toro, che è disposta a fare sacrifici ma con una proposta seria, non con prese in giro. Basta parole, vogliamo fatti”.