Dal messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco traspare tutta la sua attenzione per i mali del mondo. Si comincia dalla pandemia, che mette a dura prova le relazioni sociali e rafforza la chiusura. “Anche a livello internazionale c’è il rischio di non voler dialogare, il rischio che la crisi complessa induca a scegliere scorciatoie piuttosto che le strade più lunghe del dialogo”. Come ogni anno ha ripercorso le sofferenze del mondo e i dolori quotidiani. “Figlio di Dio, conforta le vittime della violenza nei confronti delle donne che dilaga in questo tempo di pandemia. Offri speranza ai bambini e agli adolescenti fatti oggetto di bullismo e di abusi. Da’ consolazione e affetto agli anziani, soprattutto a quelli più soli. Dona serenità e unità alle famiglie, luogo primario dell’educazione e base del tessuto social”.
Il suo messaggio quest’anno si è soffermato a lungo sui rapporti umani e sulla necessità del dialogo. Ha citato anche Dante, nel settimo centenario della morte, spiegando che “oggi, l’amor che move il sole e l’altre stelle si è fatto carne per dialogare con noi”. I conflitti e le crisi non sono sullo sfondo. “Ci siamo abituati a tal punto che immense tragedie passano ormai sotto silenzio. Rischiamo di non sentire il grido di dolore e di disperazione di tanti nostri fratelli e sorelle”. Quindi, Papa Francesco ha fatto l’elenco: dal popolo siriano all’Iraq, passando per lo Yemen e “le continue tensioni tra israeliani e palestinesi, che si trascinano senza soluzione, con sempre maggiori conseguenze sociali e politiche”. Il pensiero va anche al Libano in un elenco che si fa preghiera.
“Bambino Gesù, dona pace e concordia al Medio Oriente e al mondo intero (..). Conforta il popolo afgano, che da oltre quarant’anni è messo a dura prova da conflitti che hanno spinto molti a lasciare il Paese”. Ha nominato anche il “Myanmar, dove intolleranza e violenza colpiscono non di rado anche la comunità cristiana e i luoghi di culto, e oscurano il volto pacifico di quella popolazione”. C’è anche il riferimento all’Ucraina: “Non permettere che dilaghino le metastasi di un conflitto incancrenito”. Quindi, l’Etiopia e tutta l’Africa. Il Santo Padre ha parlato anche dei vaccini: “Rendi i cuori generosi, per far giungere le cure necessarie, specialmente i vaccini, alle popolazioni più bisognose”. (agg. di Silvana Palazzo)
URBI ET ORBI DEL NATALE 2021: LA TRADIZIONE
La benedizione Urbi et Orbi Natale 2021 di Papa Francesco sta per avere inizio: dalla Loggia Centrale di piazza San Pietro, il Pontefice darà il proprio messaggio di Natale, con annessa concessione dell’indulgenza plenaria. Un momento molto atteso dalla comunità cristiana di tutto il mondo e che affonda le proprie radici nel tredicesimo secolo, in occasione del pontificato di Gregorio X. Una tradizione che si protrasse per secoli, con la benedizione impartita affacciandosi proprio dalla Loggia Centrale di San Pietro.
Poi, però, con l’occupazione capitolina da parte dell’esercito del Regno d’Italia (1870), le cose cambiarono e sino al 1921 i Papi che si succedettero presso la Santa Sede smisero di affacciarsi su piazza San Pietro e si limitarono a dare la benedizione Urbi et Orbi dalla loggia interna della basilica o dal balcone di un cortile interno del Vaticano, a significare che si consideravano “prigionieri in Vaticano”. Fu Papa Pio XI, eletto nel 1922, a tornare a dare la benedizione dalla loggia esterna, a significare l’intenzione di risolvere la questione romana. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
BENEDIZIONE URBI ET ORBI, NATALE 2021
Torna la tradizione dell’era pre-Covid per la Benedizione “Urbi et Orbi” di Papa Francesco: non più con il messaggio nell’Aula delle Benedizioni del Palazzo Apostolico Vaticano come avvenuto lo scorso anno, bensì con la consueta benedizione dalla Loggia Centrale di Piazza San Pietro (seppur con ingressi contingentati nel Colonnato del Bernini).
Dopo la Santa Messa della Notte di Natale celebrata ieri alle 19.30 in San Pietro, come da tradizione non è prevista la celebrazione della Messa del Giorno in Vaticano (in tv su Rai 1 e su Canale 5 si potrà comunque assistere alla diretta della Santa Messa del Giorno da due diocesi italiane, per chi si fosse perso quella celebrata dal Papa ieri): collegamento dunque alle ore 11.55 in diretta tv su Rai 1, Tv2000 e Canale 5 per il messaggio natalizio al mondo di Papa Francesco, con conseguente Benedizione “Urbi et Orbi”. Sarà possibile seguire la celebrazione anche in diretta video streaming su RaiPlay, Tv2000.it/live e Mediaset Play, o sul canale YouTube di Vatican News (qui a fondo pagina). La benedizione del Santo Padre comprende anche qui da tradizione l’indulgenza plenaria, ovvero la remissione di tutte le pene dovute per i peccati: è valida per tutti coloro che la ricevono non solo in presenza ma anche tramite i vari mezzi di comunicazione (radio, tv, diretta streaming video online).
PAPA FRANCESCO, IL MESSAGGIO DI NATALE DEL 2020
Nel messaggio di Natale del 2020,
Papa Francesco prima della benedizione “Urbi et Orbi” si rivolse ad un’umanità segnata e ferita da un anno di pandemia da Covid-19: la nascita del Figlio Unigenito come unico elemento di vera speranza anche per le condizioni attuali del cuore umano. «È nato un bambino: la nascita è sempre fonte di speranza, è vita che sboccia, è promessa di futuro. E questo Bambino, Gesù, è “nato per noi”: un noi senza confini, senza privilegi né esclusioni. Il Bambino che la Vergine Maria ha dato alla luce a Betlemme è nato per tutti: è il “figlio” che Dio ha dato all’intera famiglia umana», spiegò il Papa prima di benedire idealmente l’intera cristianità. «In questo momento storico, segnato dalla crisi ecologica e da gravi squilibri economici e sociali, aggravati dalla pandemia del coronavirus», ribadiva il Papa nel messaggio di Natale di un anno fa, «abbiamo più che mai bisogno di fraternità. E Dio ce la offre donandoci il suo Figlio Gesù: non una fraternità fatta di belle parole, di ideali astratti, di vaghi sentimenti… No. Una fraternità basata sull’amore reale, capace di incontrare l’altro diverso da me, di con-patire le sue sofferenze, di avvicinarsi e prendersene cura anche se non è della mia famiglia, della mia etnia, della mia religione; è diverso da me ma è mio fratello, è mia sorella. E questo vale anche nei rapporti tra i popoli e le nazioni: fratelli tutti!».
Francesco aveva tuonato sulla possibilità che tutti, gratuitamente, potessero accedere ai vaccini anti-Covid che facevano capolino con le prime dosi proprio sul finire del 2020: «Nel Natale celebriamo la luce del Cristo che viene al mondo e lui viene per tutti: non soltanto per alcuni. Oggi, in questo tempo di oscurità e incertezze per la pandemia, appaiono diverse luci di speranza, come le scoperte dei vaccini. Ma perché queste luci possano illuminare e portare speranza al mondo intero, devono stare a disposizione di tutti. Non possiamo lasciare che i nazionalismi chiusi ci impediscano di vivere come la vera famiglia umana che siamo. Non possiamo neanche lasciare che il virus dell’individualismo radicale vinca noi e ci renda indifferenti alla sofferenza di altri fratelli e sorelle».
IL TESTO DELLA PREGHIERA “URBI ET ORBI”
La preghiera “all’Urbe e all’Orbe” (letteralmente “alla città e al mondo”) è uno dei testi più antichi della storia della Chiesa e riflette l’umile richiesta che il Papa rivolge alla misericordia di Dio, in modo che possa “scendere” sul cuore dell’uomo tribolato e messo a dura prova dagli ultimi due tremendi anni di pandemia globale (e non solo). Con la Benedizione “Urbi et Orbi” viene concessa a tutti i fedeli in ascolto la possibilità della remissione di tutti i peccati, con annesse conseguenze, drammi e problematiche legate ad essi. La benedizione viene pronunciata in lingua latina da Papa Francesco e contiene sia l’indulgenza quanto, appunto, la formula per la remissione dei peccati.
In attesa del collegamento dalle ore 12 in Piazza San Pietro per la diretta tv e video streaming della celebrazione, ecco di seguito il testo integrale della preghiera cattolica già tradotta in italiano: «I Santi apostoli Pietro e Paolo, nel cui potere e autorità confidiamo, intercedano per noi presso Dio / Per le preghiere e i meriti della beata sempre vergine Maria, del beato san Michele arcangelo, del beato Giovanni Battista, dei santi apostoli Pietro e Paolo, e di tutti i santi, Dio onnipotente abbia misericordia di voi, e, perdonati tutti i vostri peccati, Gesù Cristo vi conduca alla vita eterna / Dio onnipotente e misericordioso vi dia l’indulgenza, l’assoluzione e il perdono di tutti i vostri peccati, un periodo di pentimento genuino e fruttuoso, un cuore sempre penitente e una conversione della vita, la grazia e il consiglio dello Spirito Santo, e la perseveranza continua nelle opere buone / E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre».