Non bisogna avere paura, perché la porta non è solo aperta, ma spalancata: si apre così il tradizionale messaggio di Natale 2024 di Papa Francesco prima della benedizione Urbi et Orbi. L’appello di Bergoglio è alla riconciliazione con se stessi, per poterlo poi fare con i ‘nemici’. Infatti, il Santo Padre pone l’accento sul ‘potere’ della misericordia divina, che può sciogliere nodi, abbattere muri, spazzare via l’odio e i desideri vendicativi. Bisogna ritornare a Dio, che ci ama e perdona, riconciliarsi con lui. “Gesù è la Porta che il Padre misericordioso ha aperto in mezzo al mondo, in mezzo alla storia, perché tutti possiamo ritornare a lui“, ha spiegato Papa Francesco.
I fedeli sono pecore smarrite che necessitano di un pastore e di una porta da attraversare per tornare al padre. Quella porta è rappresentata da Gesù, ma non bisogna commettere l’errore di fermarsi sulla soglia, ma avere il coraggio di oltrepassarla, mettendosi in discussione. Quindi, bisogna mettersi alle spalle le divisioni e abbandonarsi a colui che è il “principe della pace”. Quindi, l’invito finale di Papa Francesco nell’Urbi et Orbi Natale 2024 è a varcare quella porta per diventare “pellegrini di speranza“, ma anche a far tacere le armi dove parla la guerra. (agg. di Silvana Palazzo)
LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI CON PAPA FRANCESCO PER IL NATALE 2024: INFO DIRETTA TV E VIDEO STREAMING, IL PROGRAMMA
Come diretta conseguenza dell’annuncio di pace di questa notte, Papa Francesco si appresta alla Benedizione Urbi et Orbi per il Santo Natale 2024 dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro, dove da ieri pomeriggio con l’Apertura della Porta Santa è stato dato il via ufficiale al Giubileo 2025. Come da tradizione, la Santa Messa della notte di Natale vede l’Annuncio della venuta di Cristo nel mondo nell’umiltà e intimità della grotta di Betlemme: nella mattina di oggi 25 dicembre 2024, dopo la Santa Messa del giorno celebrata in tutte le parrocchie del mondo (a Roma è stato il Vicario della Diocesi Card. Reina a celebrare l’eucaristia nella Basilica dei Santi XII Apostoli, ndr), ecco il collegamento in mondovisione con la Benedizione Urbi et Orbi e il messaggio diretto di Papa Francesco.
L’appuntamento con le celebrazioni del Santo Natale scatta alle ore 10.55 con la Santa Messa su Rai 1 presieduta dal cardinale Reina, a seguire alle ore 12 ecco la diretta tv e video streaming con il messaggio di Papa Francesco: dopo l’influenza degli scorsi giorni, il Santo Padre ha recuperato le forze in tempo per la Messa della Vigilia e l’Urbi et Orbi Natale 2024. Sarà dunque il Pontefice a presiedere il rito in Vaticano che, oltre alla diretta tv su Rai 1, è ovviamente sempre disponibile – se non si è in presenza in Piazza San Pietro – con il collegamento in diretta live video streaming dall’app RaiPlay e dal portale RaiPlay-Rai 1, oltre al canale YouTube di Vatican News. Per la Solennità di Santo Stefano invece il doppio appuntamento con Papa Francesco è fissato per domani mattina alle ore 9 con l’apertura della Porta Santa e Messa nel Carcere di Rebibbia, mentre alle ore 12 l’Angelus del Protomartire Stefano è come sempre convocato in Piazza San Pietro.
COS’È LA BENEDIZIONE “ALLA CITTÀ E AL MONDO”: IL TESTO INTEGRALE DELL’INVOCAZIONE
Prima del messaggio atteso dalla cristianità per la solennità del Natale 2024, e prima ancora della Benedizione solenne, la tradizione liturgica della Chiesa Cattolica per la Natività e la Resurrezione dopo Pasqua prevede la preghiera “alla città e al mondo”, la traduzione letterale per il latino “Urbi et Orbi”. Si tratta di una delle preghiere più antiche della cristianità, letta dal Pontefice dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro, con una formula che concede a chi in ascolto (in Piazza ma anche in diretta Rai 1 e video streaming) la piena indulgenza e assoluzione da tutti i peccati ovviamente con l’aggiunta del Sacramento della Confessione successivo.
Con l’avvio del Giubileo, già l’indulgenza plenaria viene concessa dalla Chiesa per tutti i pellegrini che varcano le Porte Sante dislocate a livello globale presso Basiliche, Cattedrali e Santuari: il rito della Benedizione Urbi et Orbi prende spunto addirittura dal XIII secolo con il Pontificato di Gregorio X, poi ripetuto dopo ogni elezione al soglio pontificio e nelle occasioni di Natale, Pasqua e altri momenti decisi in via eccezionale dal Santo Padre. Con la «grazia e il consiglio dello Spirito Santo», la Benedizione Urbi et Orbi invita ad una piena conversione della vita e “casca” in parallelo al tema centrale dell’Anno Santo Giubilare 2025 dedicato alla speranza cristiana, fondata proprio sulla pace eterna garantita dalla Venuta del Signore nel mondo. Qui è possibile trovare il testo integrale della Benedizione Urbi et Orbi, qui invece (non appena sarà pubblicato dal Vaticano) il messaggio di Papa Francesco per Natale 2024.
LA SPERANZA DEL NATALE NELLA PACE DI GESÙ: PAPA FRANCESCO CON LA “NUOVA” BENEDIZIONE PER IL GIUBILEO
Dopo l’annuncio ieri con la benedizione finale a seguito dell’Apertura della Porta Santa, ecco dunque per questa mattina una seconda invocazione con preghiera dedicata tradizionalmente al messaggio di Natale da diffondere “alla città e al mondo”, ma che con l’occasione del Giubileo 2025 diventa un ulteriore “megafono” per l’annuncio di pace all’intera umanità. Come ha detto ancora Papa Francesco nell’Angelus dell’ultima domenica di Avvento 2024, la Madonna Benedetta tra tutte le donne ci testimonia ogni Natale quella gratitudine e stupore per rimanere davanti al «mistero della vita che nasce».
La speranza cristiana al centro del Giubileo 2025 è “permessa” proprio dalla Venuta nel mondo del Cristo, Re dei Re, chiamato a convertire l’umanità a partire dall’umile mangiatoia sotto la Stella Cometa: come spiegava il Papa nel messaggio per la Benedizione Urbi et Orbi del Natale 2023, lo sguardo e il cuore dei cristiani di ogni epoca è «fisso a Betlemme», dove purtroppo tanto un anno fa quanto oggi si assiste al dolore e lo strazio della guerra in Medio Oriente. Nella Santa Messa celebrata dal Patriarca Pizzaballa presso la parrocchia di Gaza a pochi giorni dal Natale, il Cardinale italiano ha ricordato la vicinanza della Chiesa al popolo funestato dalla guerra: nell’essere rimasti «cristiani con Gesù» vicini al proprio popolo, il Patriarca latino di Gerusalemme ha ribadito alla parrocchia da oltre un anno sotto il peso delle bombe «Voi siete la luce della nostra Chiesa e il Natale è proprio la festa della Luce». Nell’annuncio della vittoria di Gesù sulla morte, promesso fin dal Natale come “Messia salvatore del mondo”, il messaggio della Chiesa arriva da Betlemme e verso l’intera cristianità: «Gesù è sempre qui con voi».