Marinela Murati, una trentanovenne originaria dell’Albania, è morta venerdì mattina a Vigevano, in provincia di Pavia. La donna, come ricostruito da Il Giornale, era entrata nella Chiesa della Madonna Pellegrina, situata in via Monti, dove si stava per celebrare un funerale, si era inginocchiata sul tappeto destinato al feretro e aveva iniziato a urlare “Allah Akbar”, poi aveva accusato un malore mentre due poliziotti cercavano di bloccarla. È stata immediatamente soccorsa, ma è deceduta poco dopo il trasporto in ospedale.



La Procura di Pavia ora ha aperto una indagine sulla vicenda e i due agenti delle forze dell’ordine sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Un atto dovuto per l’inchiesta. È emerso dalle prime informazioni raccolte che la vittima, da diverso tempo residente in Lombardia, soffriva di problemi psichiatrici e per questo motivo era sotto il controllo dei servizi sociali. È proprio questo che potrebbe averla spinta ad assumere quei comportamenti deliranti poco prima della morte.



Urla “Allah Akbar” in Chiesa, poi accusa un malore e muore: due poliziotti indagati

I poliziotti indagati con l’accusa di omicidio colposo per la morte di Marinela Murati, la donna che ha accusato un malore dopo essere entrata nella Chiesa di Vigevano e avere ripetutamente urlato “Allah Akbar”, intanto, continueranno a ricoprire i loro ruoli. “Il personale resta al suo posto, la Procura non ha ritenuto di disporre diversamente. Per quanto ci riguarda il comportamento dei nostri agenti è stato corretto”, ha commentato il comandante della Polizia locale Giuseppe Calcaterra.



Sarà compito degli inquirenti stabilire cosa ha provocato il decesso della donna. Inizialmente quest’ultima era stata invitata a uscire dal luogo sacro, ma aveva afferrato una statuetta della Madonna e l’aveva scaraventata a terra. È in quel momento che sarebbe stata bloccata e ammanettata proprio dai due agenti, perdendo i sensi.