IMPRESE, PARLA IL MINISTRO ADOLFO URSO

Le misure a sostegno delle imprese aumenteranno: ad annunciarlo è chi se ne occupa per il governo, il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, che ai microfoni del Quotidiano Nazionale ha assicurato che la Manovra tutelerà il mondo produttivo. Alcune novità saranno annunciate quando le misure saranno messe a punto, ma ricorda che ci sono 13 miliardi per l’innovazione digitale e green, mentre 2,5 miliardi sono destinati all’industria net-zero. Per Urso però è «assolutamente necessario» che la Ue anticipi la decisione sulle auto elettriche al 2025, visto che il settore europeo sta crollando e in Germania due stabilimenti saranno chiusi.



«Occorre rivedere subito il green deal», segnala Urso, per il quale i tempi vanno adeguati alla sostenibilità produttiva, pianificare risorse comuni come accaduto nel Pnrr, «con una visione di neutralità tecnologica». Indicazioni precise, perché c’è una situazione di incertezza, quindi bisogna spingere le aziende a investire e far tornare i consumatori a fare acquisti.



Per quanto riguarda la concorrenza della Cina che ha imposto dazi sulle vetture, Urso ritiene che bisogna puntare su negoziati, serve una soluzione condivisa per riportare parità di condizioni. D’altro canto, l’Europa deve pensare anche a darsi una propria politica industriale, mettendo a disposizione risorse comuni per sostenere le attività, così come serve una politica commerciale contro la concorrenza sleale, approfittando del fatto che all’estero c’è condivisione in tal senso.

DAL NUCLEARE ALL’INDUSTRIA 5.0

Reduce dal Forum di Cernobbio, dove ha parlato della necessità di attrarre investimenti e ritrovare competitività, il ministro Urso al QN ha tracciato un bilancio delle misure predisposte dal governo, annunciando che nella seconda parte dell’anno si vogliono chiudere intese sulle tecnologie verdi e mobilità elettrica.



In merito all’energia, sollecita determinazione in tal senso, soprattutto per quanto riguarda il nucleare. A tal proposito, si è detto d’accordo col collega Pichetto Fratin sul fatto che entro la fine dell’anno vada lanciato «il nuovo contesto legislativo», ma serve anche una «newco per realizzare in Italia gli impianti industriali che produrranno i Smr (small modular reactors)».

Infine, riguardo il progetto di industria 5.0, Urso precisa che è possibile procedere solo con modifiche in corso d’opera, le quali tra l’altro non impongono una contrattazione nuova con la Commissione Ue, infatti con il nuovo capitolo RepowerEu, finanziato dal Pnrr, sono state ridisegnate le risorse che inizialmente servivano ad altre iniziative considerate però meno utili dal governo.