È stato un lungo discorso – neanche tanto velatamente elettorale – quello che Ursula von der Leyen, Presidente (almeno fino al prossimo giugno) della Commissione Europa, ha fatto nello studio di Che Tempo Che Fa alla presenza di Fabio Fazio ed incentrato interamente sul “bisogno di un’Europa forte” che abbiamo in “tempi così difficili“. Numerosi gli argomenti trattati, a partire della tensioni geopolitiche, sia in Ucraina, che in Medio Oriente e con la Cina, passando anche per l’ormai immancabile nelle dichiarazioni di Ursula von der Leyen rimando al Green Deal.
Partendo quasi naturalmente dalle guerre, la presidente ha posto l’accento sul fatto che “sappiamo che nulla fermerà Putin nel momento in cui ingloberà l’Ucraina, è una minaccia anche per noi e dobbiamo capire oggi che non è ammissibile che un autocrate aggredisca il suo vicino”. Infatti, secondo la presidente dev’essere chiaro che “i confini devono avere un valore [e che] deve esserci un diritto interazione che venga rispettato”. Sulla crisi mediorientale, invece, Ursula von der Leyen è tornata a parlare della “soluzione dei due stati“, esprimendo anche la sua preoccupazione “per Rafah”, oltre che per “gli aiuti” che devono essere aumentati e – soprattutto – arrivare “veramente agli abitanti di Gaza”.
Ursula von der Leyen: “Non posso tollerare la concorrenza sleale della Cina”
Per questo, dunque, come fatto da moltissimi altri colleghi, Ursula von der Leyen da Fazio torna a parlare dell’obiettivo di raggiungere una vera “difesa comune” perché è chiaro che “dobbiamo avere un’Europa che protegge” e sa difendersi, tanto per non dipendere interamente dalla Nato, dagli USA o da paesi come la Corea del Nord, quanto per pesare di più a livello geopolitico. “Quello che è importante”, ha spiegato, “è che sappiamo che se si vuole impedire la guerra e mantenere la pace, bisogna essere forti e preparati“.
Sul Green Deal, invece, rivendicando che “il prossimo anno, per la prima volta, avremo più elettricità eolica” e che “ci siamo liberati dalla dipendenza dal gas russo”, Ursula von der Leyen per la prima volta apre le porte ad un discorso con “l’industria e il ceto medio“, per capire “cosa serve per raggiungere [gli] obiettivi” climatici stipulati a Parigi, “di cosa hanno bisogno e come possiamo aiutarli”.
E tra un invito al voto per tutti i giovani e un altro, in chiusura Ursula von der Leyen ha dedicato anche un pensiero alla Cina e a Xi Jinping – da poco incontrato dopo la visita del presidente cinese in Francia – chiedendo che si arrivi ad un equilibrio nel commercio perché “in Cina la domanda non è quella che dovrebbe essere economicamente” con lo stato che “investe moltissimo in sovrapproduzione e sovvenziona moltissimo le aziende che poi arrivano al nostro mercato europeo con prodotti a basso costo”. Una strategia che “chiamo dumping e non posso tollerare. Concorrenza dì, un mercato equo e corretto sì, ma il dumping no”.