A pochissimo dall’avvio del nuovo anno europeo, il portavoce dell’esecutivo comunitario Stefan de Keersmaeker ha annunciato inaspettatamente l’annullamento di tutti gli impegni ufficiali già programmati dalla Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen: l’ex ministra tedesca recentemente riconfermata per il ruolo che ricopre dal luglio del 2019 – infatti – sembra essere alle prese con una brutta malattia che l’ha costretta a letto per il dovuto riposo; mentre ad ora non è chiaro quando la stessa Ursula von der Leyen conta di riprendersi per recuperare il suo programma di impegni ed incontri.
A dare l’annuncio della malattia è stato – appunto – Stefan de Keersmaeker che in un brevissimo comunicato poche ore fa ha spiegato che Ursula von der Leyen starebbe “lottando con una grave polmonite” che – almeno allo stato attuale – non è chiaro se sia legata ad un’ipotetica infezione da coronavirus e se sarà necessario il ricovero in un nosocomio; mentre lo stesso portavoce ha ricordato che tra gli impegni annullati dalla Presidente della Commissione c’è un discorso che avrebbe dovuto tenere a Lisbona nei prossimi giorni e soprattutto – ma su questo Keersmaeker spiega che “avrà luogo in un fase successiva” del mandato della tedesca – un viaggio programmato a Danzica “in occasione del lancio della presidenza polacca”.
Ursula von der Leyen malata: congelata la trattativa con Meloni sui migranti e lo scontro con Orban
Insomma, il 2025 non sembra essere iniziato affatto bene la Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, ed ovviamente la speranza è che si rimetta presto per riprendere rapidamente tutti gli impegni ufficiali e – soprattutto – tornare a guidare i principali dossier della politica europea: attualmente – infatti – resta del tutto aperta la partita con Meloni per la questione dei migranti, senza dimenticare il recentissimo scontro avviato dalla stessa Presidente con l’omologo ungherese Viktor Orban al quale ha negato 1,04 miliardi di euro per aver violato “lo Stato di diritto” europeo non attuando le dovute correzioni alle leggi nazionali ritenute contrarie ai principi dell’Unione Europea.