I tennisti dell’Us Open stanno facendo i conti con malori e strani sintomi. L’ipotesi, come riportato da SkyTg24, è che si sia diffuso tra loro un virus. Dominic Thiem, Petra Kvitová, Chris Eubanks, Ons Jabeur e Iga Swiatek sono soltanto alcuni degli atleti che hanno ammesso di sentirsi “come uno zombie” al punto da dovere ritirarsi dalla competizione.



I sintomi accusati nella maggior parte dei casi sono crampi all’addome, nausea, mal di testa, qualche linea di febbre, naso che cola, fiato corto e un senso di spossatezza generale che non dipende dagli sforzi fisici legati all’attività atletica. Gli atleti hanno provato a scendere sul terreno di gioco per sfidarsi, ma molti hanno dovuto dare forfait a gara in corso oppure hanno consegnato miseramente la vittoria nelle mani degli avversari. Anche le medicine prese su consiglio del loro team sanitario non hanno dato infatti molti effetti. È per questo motivo che i medici sospettano che ci sia un virus che si sta diffondendo tra i tennisti.



Us Open, malori e strani sintomi tra tennisti: è la variante Pirola del Covid?

Dopo i malori e gli strani sintomi avvertiti dai tennisi dell’Us Open, molti media americani hanno parlato dell’ipotesi all’interno del torneo possa essere scoppiato un focolaio di Covid-19. Le misure di precauzione si sono abbassate dopo la fine della pandemia, ma il rischio c’è. A evidenziarlo sono stati anche gli stessi atleti in queste ore. “Non so se è così, ma di solito in eventi sportivi come questo certe cose sono più contagiose e si diffondono con maggiore facilità”, ha affermato la campionessa Iga Swiatek.



Il sentore, in particolare, è che possa trattarsi della nuova variante Pirola, ritenuta molto infettiva. Prima dell’inizio della competizione, d’altronde, era emersa la positività del commentatore John McEnroe, il quale era stato costretto a rimanere fuori dal campo. Non essendoci più distanziamenti né altre restrizioni con la stampa e col pubblico, tuttavia, non è da escludere che il virus possa ugualmente essere entrato negli spogliatoi.