Negli Stati Uniti, un programma di sorveglianza è in grado di spiare trasferimenti di denaro in oltre 20 Paesi. Tramite un’organizzazione no profit con sede in Arizona, le autorità statunitensi hanno accesso a più di 150 milioni di transazioni. È la scioccante realtà che emerge da alcuni documenti interni portati alla luce dal senatore Ron Wyden, come ha rivelato il Wall Street Journal. Grazie a questo sistema, centinaia di agenzie federali e locali degli Stati Uniti hanno accesso a un database di 150 milioni di trasferimenti di denaro, senza che vi sia alcun controllo giudiziario.
L’organizzazione al centro della bufera è la Transaction Record Analysis Center, creata dal Procuratore Generale dell’Arizona nel 2014 in seguito a un accordo, stipulato con Western Union, per contrastare il traffico di droga e di esseri umani attraverso il confine con il Messico. Questa organizzazione ospita un database a cui hanno accesso oltre 600 enti tra agenzie federali come l’FBI, la DEA (che combatte il traffico di droga) o l’ICE, il servizio di dogana e immigrazione, ma anche le forze di polizia municipale di quasi tutti gli Stati Uniti. L’obiettivo dichiarato è rintracciare il denaro inviato dagli Stati Uniti ad altri Paesi attraverso società specializzate in trasferimenti di denaro. Il database fornisce i nomi completi del mittente e del destinatario, nonché l’importo do tali trasferimenti di somme di denaro. Come riporta il Wall Street Journal, il direttore di questa organizzazione, Rich Lebel, sostiene che si tratti di uno strumento investigativo che ha dato contributi concreti alla lotta contro il traffico di droga.
Trasferimenti di denaro spiati, la questione della privacy per chi trasferisce denaro
In risposta all’articolo del Wall Street Journal, il portavoce del Procuratore generale dell’Arizona ha dichiarato che chi trasferisce denaro attraverso le aziende apposite non può aspettarsi la medesima privacy di chi ricorre a servizi bancari tradizionali. I servizi di trasferimenti di denaro sono infatti spesso utilizzati da persone, come gli immigrati messicani, che desiderano inviare denaro ad amici e parenti nel loro Paese di origine e non dispongono di un conto bancario. E nessuno di loro sarebbe mai stato avvisato del fatto che le loro transazioni possono essere messe a disposizione delle autorità degli Stati Uniti. Per Ron Wyden, democratico dell’Oregon, le autorità si stanno servendo dei dati finanziari privati degli americani, ignorando ogni protezione della privacy.
Come riporta il quotidiano francese l’Opinion, la American Civil Liberties Union ha potuto visionare i verbali delle riunioni della Transaction Record Analysis Center, scoprendo che qualsiasi autorità autorizzata aveva la possibilità di richiedere i dati relativi ai trasferimenti di denaro, senza disporre di un mandato, per cercare prove di riciclaggio di denaro o altri reati. Secondo il Wall Street Journal, un investigatore ha dimostrato che i dati possono essere filtrati con parole chiave, ad esempio per cercare nomi dal suono arabo o mediorientale. La prassi che devono seguire per esempio gli investigatori negli Stati Uniti, per avere accesso a questo tipo di dati, è dimostrare che il materiale è rilevante per il proprio lavoro e ottenere quindi l’autorizzazione del tribunale per procedere.