Sei studenti in Massachusetts, negli Stati Uniti, sono stati accusati di episodi di bullismo «odioso e razzista online» e di aver creato una finta asta di schiavi su Snapchat. Il procuratore distrettuale di Hampden Anthony Gulluni ha fatto sapere che il suo ufficio sta perseguendo penalmente i sei minorenni di Southwick per gli incidenti di febbraio che comprendono «la facilitazione e la partecipazione a una chat online odiosa e razzista che includeva un linguaggio odioso, minacce e una finta asta di schiavi». Gulluni, come riportato da Usa Today, oltre a ribadire che «odio e razzismo non hanno spazio nella comunità», ha precisato che quando questo comportamento diventa criminale, si agisce con determinazione, «come abbiamo fatto in questo caso, per scoprirlo e portarlo alla luce della giustizia».



A proposito dei sei studenti, il procuratore ha sottolineato che «non c’è dubbio che il presunto comportamento di questi sei giovani sia vile, crudele e spregevole». La vicenda risale alla notte tra la notte dell’8 febbraio e la mattina del 9 febbraio, quando un gruppo di studenti dell’età di 13-14 anni circa ha creato una chat di gruppo su Snapchat in cui molti di loro hanno condiviso commenti razzisti e di odio, «tra cui l’intenzione di commettere atti di violenza nei confronti di persone di colore, insulti razziali, immagini e video dispregiativi e una finta asta di schiavi diretta a due studenti in particolare».



DALLA FINTA ASTA DI SCHIAVI AGLI EPISODI DI BULLISMO E RAZZISMO

Le chat di gruppo e alcuni dei commenti dei ragazzi sono stati segnalati alle autorità scolastiche di Southwick venerdì 9 febbraio. Diversi studenti sono stati sospesi dopo una verifica da parte del personale scolastico il lunedì successivo. Inoltre, diversi studenti sono stati sospesi formalmente nel corso della settimana. La vicenda è finita all’attenzione del procuratore distrettuale giovedì 15 febbraio. «I fatti che gli sono stati riferiti e la natura del presunto incidente lo hanno spinto a incaricare immediatamente i membri dell’unità investigativa della Polizia di Stato del Massachusetts di indagare», recita il comunicato dell’ufficio. Le identità degli studenti finiti sotto accusa non sono rese note perché sono minorenni. Tutti e sei sono accusati di minaccia di reato, due sono accusati di interferenza con i diritti civili e uno di questi due è stato accusato anche di interferenza con i testimoni.



Gulluni ha chiarito di aver incontrato personalmente le vittime e le loro famiglie. «Vedere e affrontare la realtà che questi pensieri, questa bruttezza, possano esistere tra gli studenti delle scuole medie, qui, in questa comunità, nel 2024 è scoraggiante, inquietante e profondamente frustrante. Intendiamo punire in modo appropriato coloro il cui presunto comportamento ha mostrato una capacità di odio e crudeltà tali da costituire, in ultima analisi, una condotta criminale imputabile», ha concluso Gulluni.