I debiti degli Stati Uniti sono in costante crescita e questo preoccupa l’ufficio studi del Congresso, che ha lanciato l’allarme default. Se non verrà alzato il tetto del debito, infatti, l’insolvenza potrebbe colpire già nel prossimo periodo da luglio a settembre. Gli economisti hanno individuato, inoltre, che tra le cause di questo problema ci sarebbero le spese più elevate e previste in ulteriore crescita per il 2023, dovute all’aumento degli interessi, ma anche le spese militari e le pensioni dei veterani.
Dai dati analizzati emerge che l’entità del debito USA salirà ancora di 3mila miliardi rispetto a quanto già previsto e dovrebbe arrivare a un totale che toccherà i 19mila miliardi di dollari solo nei prossimi dieci anni. Il rischio default è molto vicino e Biden chiede un innalzamento del tetto del debito. I conti pubblici sono stati aggravati non solo dalle spese sociali e di previdenza, ma anche dai più recenti conflitti, soprattutto quello in Ucraina, che ha indebitato il comparto spese militari molto più del previsto. I conti erano stati già penalizzati dagli elevati costi delle guerre in Afghanistan e Iraq, producendo spese che non sono mai rientrate nei limiti previsti, in quanto non compensate adeguatamente dalle imposte.
USA: alzare tetto debito per scongiurare default, è scontro politico
Quello del default americano è un problema quindi non improvviso, che era già stato annunciato fin dai tempi delle vecchie amministrazioni, ma che ora toccherà al governo Biden cercare di risolvere. Il CBO, Congressional Budget Office, ha avvertito che è necessario un importante cambiamento di politica fiscale e occorre farlo subito per scongiurare il rischio di un fallimento immediato. che potrebbe già verificarsi tra luglio e settembre 2023.
Per questo si preannunciano duri scontri sul fronte politico, perché le intenzioni dei democratici sono quelle di chiedere al congresso un ulteriore innalzamento del tetto del debito, che è già stato sospeso ed elevato più volte in passato. I Repubblicani sono sul piede di guerra e chiedono, in cambio di un ulteriore rialzo, tagli alle spese e riforme. Nel frattempo si avvicina il giorno entro il quale potrebbe scattare il default, se le entrate fiscali non saranno adeguate alle stime previste: potrebbe verificarsi un ulteriore declassamento del rating, che scoraggerebbe gli investitori internazionali.