Gli Stati Uniti hanno lanciato un avvertimento, quasi una minaccia, di introdurre nuovi provvedimenti e sanzioni anti dumping, nel caso in cui da Pechino si verifichi una massiccia ondata di importazioni di merci sottocosto per sopperire alla sovraccapacità industriale. Come ha anticipato il Financial Times, in base a fonti di funzionari del governo Usa, ci sarebbe allo studio una misura per arginare l’invasione sui mercati internazionali di prodotti, che vengono venduti strategicamente con una politica basata più sull’offerta che sulla domanda per compensare l’eccesso di capacità produttiva, e questo potrebbe mettere in crisi i mercati mondiali.



La preoccupazione è soprattutto per alcuni settori, cioè quelli energetici. Componenti e materie prime fondamentali per la produzione di pannelli solari e sistemi per le rinnovabili, ma anche batterie al litio per i veicoli elettrici. Proprio su questi temi si è concentrato l’ultimo incontro tra ministri del Tesoro di Washington e Pechino, che hanno creato un gruppo di lavoro comune per alleviare le tensioni.



Usa avvertono la Cina: “Restrizioni anti dumping se Pechino invade i mercati con prodotti sottocosto”

Usa, torna la questione del dumping cinese e della necessità di adottare misure contro l’invasione dei mercati internazionali di merci cinesi sottocosto. Il rischio è soprattutto per l’industria manifatturiera avanzata e la questione probabilmente verrà discussa anche in occasione del prossimo G20. Anche alla luce dell’enorme disponibilità di veicoli elettrici e batterie prodotte a Shanghai e poi importati negli Usa. Come afferma al Financial Times l’esperto di economia cinese Scott Kennedy, Pechino si difenderà dalle accuse di dumping sostenendo che già l’Inflation Reduction Act statunitense rende praticamente impossibile l’importazione di tali merci.



Tuttavia, in mancanza di un preciso accordo di collaborazione, soprattutto per aumentare la domanda interna della Cina, gli Usa potrebbero presto adottare soluzioni più estreme, e seguire l’Unione Europea imponendo dazi e restrizioni alle importazioni di prodotti cinesi. A preoccupare è l’atteggiamento ambiguo del governo, che da una parte come ha confermato Xi Jinping, intende collaborare con tutti i partner globali per trovare accordi commerciali che soddisfino i requisiti. Dall’altra però sta continuando a criticare il sistema occidentale che regola le importazioni dall’estero, perchè giudicato troppo protezionistico.