Applausi all’iniziativa della Santa Sede dagli Stati Uniti. La missione del cardinale Zuppi per assistere i bambini ucraini deportati dalla Russia è utile, ma è difficile darle un profilo più alto considerando le azioni di Mosca: queste le considerazioni dell’ambasciatore Mike Carpenter riportate da Repubblica.
Il diplomatico vicino a Biden ha definito l’Italia come “un alleato solido degli Usa nel contrastare l’aggressione russa”: “Ha lavorato per coordinare le sanzioni e partecipato al sostegno militare e umanitario dell’Ucraina. E’ un partner essenziale”. Capitolo a parte per la mediazione vaticana con Zuppi: “Siamo aperti a tutti gli sforzi per risolvere le circostanze tragiche e brutali provocate dalla guerra voluta da Mosca, incluso il tema orribile dei bambini separati dalle famiglie, portati a forza oltre il confine, e mandati nei campi di rieducazione dove la propaganda del regime li costringe al lavaggio del cervello per inculcare fedeltà alla Russia”.
L’analisi di Carpenter
Nel corso del suo ragionamento, Carpenter ha ribadito che ogni sforzo che si può intraprendere per mettere fine a questa pratica orribile e sistematica, riunendoli ai genitori, è apprezzato, ma non si va oltre questa apertura umanitaria. “L’Osce ha spinto molti nella comunità internazionale a dichiarare che alcuni atti della Russia in Ucraina ammontano a crimini contro l’umanità. Tipo i campi di deportazione, che sono come i gulag. Negli ultimi giorni abbiamo visto attacchi barbarici contro Odessa. E’ un assalto all’identità del Paese, perché Mosca vuole spazzarlo via e sottoporlo al suo controllo”, le sue parole: “Usa la fame come arma, distruggendo tonnellate di grano ucraino e ritirandosi dall’accordo per distribuirlo. Molti saranno affamati per il comportamento della Russia, le cui esportazioni sono ai massimi livelli perché non esistono sanzioni a bloccarle”.