Durante il periodo della pandemia in alcune comunità di indiane degli Usa si è sviluppata una curiosa tendenza positiva, un aumento della popolazione. Come spiega la Cnn, la Navajo Nation ha visto il numero di cittadini iscritti crescere di quasi 100mila unità, passando dai precedenti 306mila agli attuali 400mila, un incremento del 30%, che l’ha portata a divenire la tribù più popolosa degli Usa, davanti a quella dei Cherokee. Commenta il fenomeno Desi Small-Rodriguez, assistente professore di sociologia e studi sugli indiani d’America presso l’Università della California, Los Angeles. “Le tribù sono diventate un luogo di potere e autorità – spiega senza dirsi troppo sorpresa – e si prendono cura dei loro cittadini, cosa che il governo locale, statale e federale non fa. Penso che la gente se ne renda conto e lo riconosca”.
La Cnn cerca quindi di capire più nel dettaglio quali possano essere stati i motivi che hanno spinto le persone ad entrare in queste comunità tribali, come ad esempio il fatto che “l’arruolamento”, permette un’assistenza finanziaria aggiuntiva: “Attraverso il Coronavirus Aid, Relief, and Economic Security (CARES) Act e l’American Rescue Plan – riporta il portale online del noto network americano – le nazioni tribali hanno ricevuto miliardi di dollari da destinare ai propri cittadini, tramite pagamenti diretti o sotto forma di alloggio, assistenza all’infanzia o altra assistenza”. La Navajo Nation ha elargito 1.350 dollari circa per tutti i propri adulti iscritti e 450 dollari per i bimbi, mentre i Cherokee ne hanno offerti 2.000 ad ogni cittadino della propria tribù.
BOOM COMUNITA’ INDIANE NEGLI USA DURANTE LA PANDEMIA DI COVID: FRA GARANZIE ECONOMICHE E SANITARIE
“Ci sono risorse in gioco, risorse materiali effettive e assistenza materiale – ha proseguito Small-Rodriguez analizzando il fenomeno delle comunità indiane in crescita negli Usa – che possono davvero cambiare la vita delle persone in questo momento e a lungo termine”. Le tribù indiane sono state inoltre viste più pronte ad organizzare una risposta nei confronti della pandemia, infondendo un senso di sicurezza nella popolazione, cosa che invece il governo non è riuscito a fare in tempi brevi. “Le tribù hanno preso in mano la situazione”.
La Small-Rodriguez ha aggiunto e concluso: “Penso che questo cambiamento che sta avvenendo a livello nazionale, in cui i popoli indigeni vengono finalmente riconosciuti per il loro contributo a questo nostro Paese libero, potrebbe dare un tono a un’influenza ancora maggiore da parte dei popoli indigeni in questo Paese. Solo il fatto che abbiamo più cittadini iscritti che possono portare avanti ciò che significa per loro essere cittadini iscritti è un esempio molto potente di resistenza indigena e sopravvivenza indigena di fronte a ogni tentativo di cancellarci”.