Secondo quanto riportato dai media stranieri, alcuni funzionari del governo americano avrebbero contattato negli scorsi giorni il ministro Benny Gantz, chiedendogli di ritardare la sua uscita dal governo, a causa delle trattative in corso per il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas.
Gli americani, come riporta Kan News, considerano Gantz un partner molto stretto del governo israeliano e nel contempo un ostacolo dei partiti di destra, e si dicono preoccupati se lo stesso dovesse lasciare l’esecutivo proprio in questo momento storico. Contattato, l’ufficio di Gantz ha per ora deciso di non commentare la questione, e lo stesso ministro starebbe comunque mantenendo la sua decisione di ritirarsi dal governo per la giornata di domani, sabato 8 giugno 2024, così come da ultimatum che aveva già rilasciato lo scorso mese.
USA CHIEDONO A BENNY GANTZ DI NON LASCIARE IL GOVERNO D’ISRAELE: ANCHE I PARENTI DEGLI OSTAGGI…
Secondo alcune fonti vicino a Gantz le accuse verso il primo ministro Benjamin Netanyahu, sarebbero quelle di non aver tentato di impedire l’uscita del partito di Unità Nazionale. Oltre agli americani anche i famigliari degli ostaggi hanno chiesto al ministro Benny Gantz di non lasciare il governo e di restare il più a lungo possibile, per lo meno fino a che non si raggiungesse una tregua con Hamas, accordo che è saltato nella giornata di ieri quando sembrava possibile.
Gantz, spiega ancora Kan News, starebbe meditando il da farsi e nell’ultima settimana avrebbe preso in considerazione l’idea di restare al governo il più a lungo, ma non avrebbe comunque cambiato i suoi piani per il momento.
USA CHIEDONO A BENNY GANTZ DI NON LASCIARE IL GOVERNO D’ISRAELE: LE RICHIESTE DELLO SCORSO 18 MAGGIO
La vicenda ha di fatto origine lo scorso 18 maggio quando appunto Gantz disse a Netanyahu che aveva tempo fino all’8 giugno per formulare un piano strategico per la guerra che consisteva nel “Riportare a casa i nostri ostaggi, rovesciare il regime di Hamas, andarsene dalla Striscia di Gaza e garantire il controllo della sicurezza israeliana. Oltre a mantenere il controllo della sicurezza israeliana, istituire un’amministrazione americano-europea-arabo-palestinese per gestire civilmente la Striscia e gettare le basi per una futura alternativa ad Hamas e Abbas, riportare i residenti del nord alle loro case entro il 1° settembre e riabilitare la zona”.
Gantz aveva inoltre chiesto: “Il Negev occidentale, promuovere la normalizzazione con l’Arabia Saudita come parte di una mossa globale che creerà un’alleanza con il mondo libero e il mondo arabo contro l’Iran e adotterà un piano di servizio che porterà tutti gli israeliani a servire lo Stato e a contribuire allo sforzo nazionale supremo”. Il governo israeliano sta quindi vacillando come non mai e si trova sull’orlo di una nuova crisi, ma il premier Netanyahu sembra aver respinto la proposta del membro del gabinetto di guerra Bennny Gantz, anche perchè già lo scorso 18 maggio aveva accusato il collega di porre delle condizioni “vane” e di “lasciare intatta Hamas”.