Le tensioni tra Cina e USA non sono certamente una novità degli ultimi anni, e affondando le loro radici in lotte passate, sempre fini a stabilire chi tra le due sia la più importante potenza economica. Se questo, però, fino a poco tempo fa rappresentava solamente una sorta di vezzo delle due potenze, con l’avanzare della crisi climatica, che richiede sempre più ricorsi alle cosiddette energie green, rischia di mandare in tilt la transizione verde in tutto il mondo.
Tra Cina ed USA non corre buona sangue da sempre e questa particolare situazione ha portato, recentemente, ad una sempre più ampia chiusura da tutte e due le parti. Se, infatti, i cinesi sono attualmente considerati da tutto il mondo i leader del settore energetico green, con la più grande catena di produzione di tecnologie verdi, gli americani hanno paura che appoggiandosi al Partito Comunista, finiranno per trovarsi completamente dipendenti dai cinesi. Eppure, sono parecchi gli analisti globali che ritengono che una collaborazione tra Cina ed USA potrebbe portare vantaggio ad entrambe, anche nell’ottica di creare un vero e proprio mercato allargato e condiviso in quei paesi in via di sviluppo.
La guerra tra Cina e USA nei paesi in via di sviluppo
Insomma, sia in Cina che negli USA c’è una sempre più diffusa volontà a chiudersi, chiudendo fuori il competitore, al fine di non perdere introiti economici. Alcuni commentatori vedono in una completa rottura dei rapporti tra i due paesi come un tassello positivo all’economia mondiale, che porterebbe ad una maggiore diversificazione dei fornitori di metalli rari, pannelli solari, turbine eoliche ed altre tecnologie connesse a queste.
Tuttavia, altri analisti (la maggioranza) ritengono che se Cina ed USA dovessero rompere i loro rapporti a farne i conti sarebbero tantissimi paesi in via di sviluppo. Infatti, seppur il mercato sarebbe di fatto diversificato (ma con l’esito che i cinesi rifornirebbero i loro alleati, e così anche gli americani), a pagarne un maggiore costo sarebbero tutti quei paesi in cui entrambe le potenze stanno investendo soldi in questo momento. Paesi in difficoltà, che trovandosi a scegliere tra ricevere forniture da parte della Cina o da parte degli USA, non saprebbero schierarsi, soprattutto perché competerebbe, forse inevitabilmente, una rottura con la potenza a cui si sono voltate le spalle.
E se Cina ed USA collaborassero?
A conti fatti, una rottura tra Cina ed USA finirebbe per rendere molto più complessa la lotta contro i cambiamenti climatici, grande obbiettivo che la maggior parte delle potenze mondiali si sono fissate. Se i paesi in via di sviluppo non possono scegliere tra l’una e l’altra, sceglieranno le energie fossili, inquinando e finendo, probabilmente, per trovarsi sulla testa pesanti sanzioni per non aver rispettato gli obiettivi della transizione verde.
Invece, se Cina e USA collaborassero potrebbero trarne beneficio entrambe, da diversi punti di vista. I cinesi potrebbero produrre energia in America, con la loro tecnologia a costo zero, mentre gli americani potrebbero trovare accordi vantaggiosi sulle forniture di materiali e prodotti scontati, da distribuire a loro volta agli alleati. Inoltre, se le due potenze collaborassero, potrebbero anche imporre ai paesi in via di sviluppo una transizione che sia più vantaggiosa, con costi sostenuti bilateralmente, producendo energia in ogni angolo del globo. Non solo, perché se Cina ed USA collaborassero, riuscirebbero anche a sviluppare più rapidamente (ed efficientemente) quelle stesse tecnologie che, ora, si contendono e provano ad initare a vicenda.