Nonostante a Cuba ci sia una dittatura di sinistra che reprime i membri dell’opposizione, gli Stati Uniti continuano a deportare lì migranti. Lo stesso accade con altri regimi, come quelli di Venezuela e Nicaragua. Così le persone politicamente perseguitate, che hanno diritto di asilo secondo la Convenzione di Ginevra sui rifugiati, non riescono a scappare. A denunciarlo è Welt, che ricorda come con Cuba e Venezuela, nemici ideologici di Washington, ci siano addirittura accordi che consentono voli di deportazione diretti. «Rispetto a settembre, il numero di venezuelani individuati al confine degli Stati Uniti è diminuito del 74%. Lo vediamo chiaramente in relazione ai voli di rimpatrio», dichiara Blas Nuñez-Neto, responsabile per la migrazione e le frontiere presso il Dipartimento degli Interni degli Usa, ai microfoni del giornale tedesco.
Venerdì scorso è partito il quarto volo con profughi per il Venezuela. Gli attivisti per i diritti umani reagiscono indignati, mentre Nuñez-Neto respinge le accuse di presunte violazioni sui migranti: «Prendiamo molto sul serio i nostri obblighi internazionali quando si tratta della Convenzione anti-tortura o di altre convenzioni internazionali. Effettuiamo controlli e rimpatriamo a Cuba solo le persone che hanno ricevuto un ordine di deportazione e alle quali non è stata data la base legale per il diritto di rimanere negli Usa».
LA POLITICA MIGRATORIA CONFUSA DEGLI USA
Amnesty International ha chiesto di vietare tali trasferimenti di migranti. «La vita, la sicurezza e le libertà civili dei venezuelani sono a rischio in caso di rimpatrio», afferma Ana Piquer, direttrice per le Americhe dell’Ong, come riportato da Welt. Il nocciolo della questione riguarda la cosiddetta regola di non respingimento, in base alla quale nessuno può essere rimpatriato nel paese da cui è fuggito e nel quale è minacciato di persecuzione politica. Il governo Usa non nega l’asilo ai perseguitati politici di per sé e non si isola da queste persone, d’altra parte la Casa Bianca cercando di impedire l’ingresso illegale incontrollato di migranti via terra. Dunque, i tentativi Usa di cercare di controllare il flusso di migranti sono confusi.
Come evidenziato da Welt, alla fine di settembre il governo Usa ha annunciato che avrebbe rilasciato 500mila permessi di soggiorno temporanei ai richiedenti asilo venezuelani che sarebbero arrivati nel paese entro luglio 2023, perché sarebbe politicamente irresponsabile deportare persone nel paese dell’America Latina. Ora però vengono nuovamente effettuati i voli di espulsione per coloro che sono arrivati dopo il luglio 2023, perché all’improvviso si dichiara che è “sicuro” tornare in Venezuela. Ci sono poi messaggi come quelli dell’ambasciata americana all’Avana che su X (ex Twitter) scrive: «Andare in America nella speranza di raggiungere gli Stati Uniti è pericoloso e senza speranza. La maggior parte delle persone che arrivano al confine meridionale degli Stati Uniti non hanno diritto all’asilo politico».