Sebbene uno studio approfondito abbia dimostrato numeri alla mano che le chiese americane sono il luogo dove, grazie alla rigorosa osservazione delle regole di sicurezza, non c’è traccia di contagio di Covid, in alcuni casi le autorità americane portano avanti una politica di divieto nei confronti dei fedeli che appare senza alcun senso. E’ il caso fra gli altri della città di San Francisco dove è rigorosamente vietato seguire la Messa all’interno degli edifici ma solo all’esterno e pure con dei limiti numerici: un massimo di 25 persone, aumentato recentemente a 50 persone. Dal primo ottobre sarà finalmente permesso entrare in chiesa ma con un limite massimo di 25 persone. Protesta caldamente l’arcivescovo della città californiana Joseph Cordileone in un articolo pubblicato dal San Francisco Croniche: “Non mi sarei mai aspettato che il diritto fondamentale di ogni religione, quello di pregare, che la nostra Costituzione difende fortemente, venisse represso da una autorità locale”.
LA PROTESTA DEI FEDELI E DELL’ARCIVESCOVO
Tutto questo mentre è possibile andare al parco, basta mantenere le distanze di sicurezza, o andare a fare shopping. I centri commerciali possono infatti contenere il 25% delle loro normali capacità di clienti. Non è solo la California, altri sei stati applicano lo stesso divieto di ingresso in chiesa: New Jersey, Maine, Virginia, Connecticut e Nevada. Dice ancora l’arcivescovo: “Come ha scritto una delle mie parrocchiane, Kathryn Reese, di recente sul San Francisco Chronicle: “Ancor più che cibo per il mio corpo, la Messa è cibo per la mia anima. Ne ho bisogno. La mia fede è ciò che mi ha aiutato a superare tutti questi anni, crescere i miei figli, divorziare, lavorare come ufficiale carcerario e consigliere correzionale a San Quentin e fare volontariato per la mia comunità”. E il reverendo Moises Agudo, che è pastore delle chiese prevalentemente latine nel Mission District, fa eco al sentimento, dicendo che il suo popolo ha perso molte cose a causa della pandemia, ma “le consolazioni della Messa non dovrebbero essere una di quelle cose”.