Matthew Blake Lovegood a nove anni ha scritto la sua prima canzone su Gesù. Da quel momento in poi non ha più smesso di scrivere canzoni. Oggi Lovegood è conosciuto come Flamy Grant, versione drag queen, e domina le classifiche musicali cristiane di iTunes negli Stati Uniti. I brani della quarantunenne infatti stanno avendo grande successo anche grazie alle polemiche: le critiche arrivate dall’ambiente vicino a Donald Trump le hanno consentito di acquisire notorietà e visibilità.



Il brano “Good Day” è balzato in cima alle classifiche del folk cristiano, diventando così la prima artista drag queen a centrare questo risultato. Come evidenziato dai colleghi della Verità, Flamy Grant ora sta pianificando un tour per autunno e inverno, ma il suo grande obiettivo è un altro: puntare ai Dove Awards in programma ad ottobre, ossia ai Grammy cristiano.



Il fenomeno Flamy Grant

Definita la regina del christian pop, Flamy Grant nei suoi brani lancia elementi di dottrina e nei videoclip si lancia persino a balli nelle chiese, con tanto di paillettes di fronte a un altare. Spulciando tra i contenuti del suo sito, spuntano i comandamenti della sua nuova teologia queer. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Primo: «Niente è sacro (ma tutto è santo)». Secondo: «La vergogna va lasciata nell’armadio». Terzo: «Tu sei un duro brillante e resiliente pronto ad affrontare il mondo». Ma non è tutto. Flamy Grant ha ammesso candidamente di non andare a messa: “Mi sono dedicato così completamente e così intensamente alla chiesa nei primi 40 anni della mia vita, voglio fare qualcosa di diverso nella fase successiva della mia vita”.

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