Le discussioni sull’ingresso dell’Ucraina nella NATO si stanno facendo serie, ma ci sarebbero due Paesi non d’accordo e pronti a tirarsi indietro: gli Stati Uniti e la Germania. A rivelarlo, come riportato da Pravda, è stata la Olha Stefanishyna, vice primo ministro ucraino per l’integrazione europea ed euro-atlantica, nel corso di un intervento al Tg nazionale.



“La questione dell’invito formale è stata proposta dall’Ucraina stessa, come garanzia legale per aderire alla NATO. È all’ordine del giorno. Tutti gli alleati sostengono questa decisione tranne due (Germania e Stati Uniti, ndr). Poiché queste informazioni sono diventate pubbliche, gli Stati Uniti e la Germania stanno ora cercando di attirare l’attenzione di altri alleati scettici, come l’Ungheria e la Slovacchia, per convincerli. Ma la posizione chiave è di questi due Paesi”, queste sono state le sue parole. L’esponente del Governo di Volodymyr Zelensky è dell’idea che questa opposizione stia avvenendo perché lo scenario sta diventando “sempre più reale”.



Ucraina nella NATO: perché Stati Uniti e Germania dicono no

L’Ucraina e in particolare la vice primo ministro per l’integrazione europea ed euro-atlantica Olha Stefanishyna stanno insistendo sul fatto dell’invito formale nella NATO poiché quest’ultimo rappresenta “una garanzia che Kiev continuerà a esistere come Stato” indipendentemente dai risvolti della guerra con la Russia. La questione, ha precisato l’esponente del Governo di Volodymyr Zelensky, tuttavia, non è strettamente connessa al vertice di Washington. Ciò può avvenire in qualsiasi momento. Anche con il nuovo segretario generale.



Prima però è necessario convincere Stati UnitiGermania a dare il via libera. Non sarà semplice, anche perché gli americani presto andranno alle urne e i risultati delle Elezioni potrebbero cambiare ulteriormente gli scenari. Al momento però la risposta dei due Paesi sembra essere un “no”. Anche se il il Segretario di Stato Anthony Blinkhen ha assicurato che “gli alleati faranno tutto il possibile per garantire che l’Ucraina abbia ciò di cui ha bisogno per continuare ad affrontare la continua aggressione della Russia”.