Una guerra del vaccino sta per abbattersi sugli Stati Uniti, paese dove la mentalità dominante è basata sul diritto del singolo a decidere su quasi tutto, e dove gli interventi del governo sono visti come una intrusione nel privato. D’altro canto, gli Stati Uniti nascono proprio dalla ribellione contro gli aumenti fiscali da parte del governo di allora, quello della Gran Bretagna. La guerra sui vaccini, di fatto, è già iniziata con una causa intentata contro l’Amministrazione dal procuratore generale dell’Arizona.



Il problema è che il presidente americano Joe Biden, dopo aver disposto nei giorni scorsi per tutti i dipendenti federali, circa due milioni, e per i contractors che collaborano con il governo l’obbligo generale di vaccinazione, adesso vorrebbe estendere questo obbligo anche alle aziende con più di cento dipendenti. “Si sono alzate le voci di diversi governatori, tutti repubblicani” ci ha detto in questa intervista Andrew Spannaus, giornalista e opinionista americano, fondatore di Transatlantico.info “che sostengono sia una normativa anticostituzionale e lesiva dei diritti dei singoli cittadini”. Si tratta, ci ha detto ancora Spannaus, di un’accusa esclusivamente di carattere politico, tesa a mettere in difficoltà Biden, “perché viene data la possibilità a chi non vuole vaccinarsi di fare in alternativa il tampone una volta alla settimana e non è un decreto governativo, ma una norma del Dipartimento del lavoro per tutelare la salute sui luoghi di lavoro”.



L’obbligo di vaccino per i dipendenti federali è già in vigore, adesso si vuole estenderlo a tutte le aziende con più di cento lavoratori. Ciò ha scatenato le accuse contro la Casa Bianca, la più dirompente delle quali parla addirittura di vizio di incostituzionalità. C’è un fondamento?

Direi proprio di no, anche se non sono un costituzionalista. Biden vuole applicare una normativa dell’Osha (Occupational Safety and Health Administration, il Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti, ndr), non si tratta di un decreto governativo. Infatti i dipendenti federali non hanno avuto la possibilità di protestare, adesso a protestare è il settore privato.



Secondo la governatrice del South Dakota, Kristi Noem, e di altri governatori repubblicani “il vaccino è una decisione che spetta al singolo individuo e al suo medico, non al governo federale”. Motivazioni insostenibili?

Da quanto si legge sulla norma sembra che le basi giuridiche siano abbastanza solide. La Casa Bianca è convinta che non potranno farla invalidare dai tribunali, perché è una regola di tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro, non è un decreto del governo federale, è un modo di tutelare i lavoratori, qualcosa che il Dipartimento per la tutela della salute del lavoro ha diritto di fare. In ogni caso l’ordinanza prevede che, se uno non vuole vaccinarsi, deve fare un tampone almeno una volta alla settimana.

L’Arizona è già scesa in campo con una causa, sostenendo che l’obbligo di vaccinazione viola la “Clausola di parità di protezione”, favorendo gli immigrati irregolari, che sono esentati dall’obbligo di vaccinazione proprio perché irregolari. In tal modo i cittadini americani rispetto a loro risultano discriminati. Che ne pensa?

Mi sembra un tentativo di arrampicarsi sugli specchi, perché essendo cittadini irregolari non possono rispondere alla legge. Questa opposizione sembra principalmente di natura politica per far piacere alla base degli elettori repubblicani, ai molti cittadini contrari all’obbligo della vaccinazione. Paradossalmente alcuni governatori potrebbero essere contenti che questa norma l’abbia varata Biden e non loro. Aumenteranno così le persone vaccinate e non le grane con cui potrebbero dover fare i conti.

Nella contrarietà alla vaccinazione gioca anche il tipico individualismo americano?

Certamente, e lo abbiamo già visto durante la pandemia: il governo federale si è guardato bene dall’imporre regole, sapendo che in questo modo sarebbe andato incontro a forti polemiche. In tutti gli Stati americani non c’è l’obbligo della mascherina e moltissime persone non la indossano neanche all’interno dei locali o degli uffici. Le critiche che stanno alzando i governatori sono puramente politiche, visto che quasi tutti gli Stati hanno obbligo di altri vaccini.

Ad esempio?

I bambini per poter andare a scuola devono essere obbligatoriamente vaccinati: dovrebbero allora dire che anche questa norma è anticostituzionale…

Biden dopo i disastri dell’Afghanistan sconterà una nuova perdita di popolarità?

Non penso che la norma sui vaccini lo danneggerà. Biden lo sta facendo perché è in difficoltà dopo aver perso popolarità con il pasticcio del ritiro dall’Afghanistan. Il ritorno del virus con la variante Delta sta comportando un rallentamento, seppur parziale, dell’economia. Vuole aumentare il più possibile le vaccinazioni per evitare chiusure economiche che avrebbero anche effetti politici negativi.

(Paolo Vites) 

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