Tra le fila dei funzionari governativi USA si sta diffondendo sempre di più un certo scontento in merito alla controffensiva dell’Ucraina nell’ambito della guerra contro la Russia. Presentata inizialmente come la svolta del conflitto, che avrebbe permesso a Kiev di riconquistare rapidamente terreni, invertendo le sorti inizialmente prospettate per l’Ucraina, ad oggi sembra ferma in una sorta di stallo, che ha portato alla riconquista di pochi chilometri e poche città, per lo più secondarie.
Gli USA, dal conto loro, avevano creduto alla controffensiva ucraina, investendoci ingenti quantità di denaro e risorse, oltre che appoggiandola pubblicamente. Ad oggi, invece, alle porte di un nuovo voto da parte del Congresso per decidere l’invio di un pacchetto di aiuti dal valore di 43 miliardi di dollari voluto dal Presidente Joe Biden, gli analisti e i funzionari cominciano a temere che si tratterà di soldi, per lo più, sprecati. “Non credo che sentirete dire a nessuno che le cose stanno andando bene”, ha detto Samuel Charap, scienziato politico degli USA parlando della controffensiva dell’Ucraina, “e non c’è molto in termini di piano B”. Secondo Michael Kofman, membro del Carnegie Endowment for International Peace, “ci sono stati al massimo circa 10 km di avanzamento”, decisamente non sufficienti rispetto al sostegno degli Stati Uniti.
Cosa gli USA “recriminano” alla controffensiva ucraina
Insomma, per gli USA la condizione della controffensiva ucraina si stanno dimostrando inefficienti, se non addirittura fallimentari. Seppur, infatti, alcuni timidi progressi siano stati fatti, senza della carne sulla brace sarà sempre più difficile per il Presidente (fermo sostenitore del supporto a Kiev) ottenere finanziamenti da parte del Congresso, con l’esito di un possibile ridimensionamento del supporto militare ed economico.
Gli USA, infatti, guardando alla controffensiva ucraina, dubitano che con l’arrivo dell’inverno, che renderà i territori fangosi e complicati da attraversare, oltre all’ovvio abbassamento delle temperature, Kiev riuscirà a fare ulteriori progressi, con il rischio che, nel frattempo, riesca a farli Mosca. Non solo, perché gli analisti militari statunitensi recriminano a Kiev anche alcune strategie militari che sono state adottate, ma che non hanno portato a progressi. Per esempio, per rendere efficiente la controffensiva gli USA avevano suggerito a Kiev di schierarsi e concentrarsi sul fronte sud, tagliando i ponti della Russia con la Crimea. Di contro l’Ucraina si è concentrata a est, per cercare di Bakhmut, con un impiego di circa la metà delle sue forze, ma senza essere riuscita ad entrare in città.