I centri di accoglienza per i migranti possono trasformarsi in focolai di coronavirus. Ne abbiamo parlato spesso in Italia, ma è un’emergenza che ora spinge anche gli Stati Uniti a intervenire. Un giudice federale di Los Angeles, preoccupato che migliaia di bambini migranti detenuti nelle strutture federali contraggano il nuovo coronavirus, ha chiesto al governo di liberarli. Il giudice Dolly M. Gee, stando a quanto riportato dal New York Times, ha deciso di sollecitare il rilascio dopo aver appreso che quattro bambini di un centro di detenzione di New York siano risultati positivi al coronavirus in Usa. «Il rischio di un danno irreparabile per la loro salute e la sicurezza è evidente», hanno dichiarato gli avvocati che hanno presentato la petizione, secondo cui tutti i bambini migranti vanno rilasciati entro sette giorni, e affidati a “patrocinatori” esterni, a meno che non ci sia un pericolo di fuga.



CORONAVIRUS USA, GIUDICE CHIEDE RILASCIO BAMBINI DA CENTRI MIGRANTI

Attualmente ci sono 3.600 bambini nei centri per migranti americani, il cui compito è il reinsediamento dei rifugiati. Ci sono poi altri 3.300 bambini in tre strutture di detenzione che sono tenuti in custodia dai genitori. Queste sono gestite dall’agenzia per l’immigrazione. Per anni negli Stati Uniti si è cercato di impedire al governo di trattenere i bambini fermati dopo aver attraversato il confine, perché è dannoso da un punto di vista psicologico e viola i loro diritti. Ma ciò ora rischia di compromettere la loro salute. Il coronavirus in Usa rappresenta infatti una minaccia ancor più immediata. Ci sono strutture carenti dal punto di vista della sicurezza: non garantiscono distanziamento sociale, igiene personale o test del coronavirus come parte del protocollo a partire dal 15 marzo. Infatti, oltre ai quattro bambini risultati positivi a New York, c’è almeno un bambino in quarantena e in attesa dei risultati, secondo i documenti depositati presso il tribunale. Il giudice ha chiesto anche alle strutture di detenzione per bambini migranti di fornire entro il 6 aprile un resoconto del lavoro svolto per rilasciarli.

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