Il Governo di Joe Biden in collaborazione con il Federal Bureau of Investigation (Fbi) potrebbe avere violato il Primo Emendamento della Costituzione degli Usa tentando di influenzare e fare pressioni sulle piattaforme dei social network al fine di far rimuovere messaggi relativi alla pandemia di Covid o alle Elezioni del 2020. A stabilirlo, come riportato dall’agenzia Nova, è stata la Corte d’appello del quinto circuito giudiziario.
I giudici hanno stabilito che la Casa Bianca ha presumibilmente condizionato la moderazione delle piattaforme con “minacce e messaggi intimidatori”. Sulla carta si trattava di azioni per contrastare la disinformazione, ma in realtà sembrerebbe essere stata attuata una vera e propria forma di censura. La sentenza, per questo motivo, rappresenta una vittoria per i conservatori nonché una conferma della colpevolezza dell’attuale amministrazione, dato che arriva dopo che un Tribunale di grado inferiore della Louisiana aveva già imposto una serie di restrizioni alle interlocuzioni del Governo federale con i social network.
Usa, Governo ha fatto “pressioni” ai social network su Elezioni e Covid: cosa è successo
Il Governo di Joe Biden per di più adesso dovrà vedersela con l’accusa di avere violato il Primo Emendamento della Costituzione degli Usa, che difende la libertà di parola della popolazione vietando al Congresso di emanare leggi che possano limitarla. Un diritto che si estende nell’epoca attuale anche sui social network, che rappresentano un mondo virtuale ormai importante quanto quello reale dal punto di vista dell’espressione di pensiero. Soprattutto su temi centrali come sono stati la pandemia di Covid e le Elezioni del 2020. L’accusa è dunque pesante.
A scoperchiare quello che sembra essere un vaso di Pandora, a luglio scorso, era stato il giudice distrettuale Terry Doughty della Louisiana, il quale ha emesso un’ingiunzione che vieta ai funzionari della Casa Bianca di incontrare i rappresentanti delle aziende Big Tech come Facebook, YouTube e Twitter al fine di condizionare il loro operato. “Le prove prodotte finora descrivono uno scenario quasi distopico da Ministero della Verità di George Orwell”, aveva denunciato.