Un centinaio di funzionari governativi statunitensi del dipartimento di Stato americano e dell’Agenzia Usa internazionale per lo sviluppo, Usaid, hanno firmato una nota interna in cui criticano Joe Biden per l’atteggiamento che sta avendo nei confronti della guerra tra Israele e Hamas. Il capo della Casa Bianca, come riportato da Il Giornale, è stato accusato di “ignorare la vita dei palestinesi” e di mostrare una certa “riluttanza ad allentare l’escalation”.
La presa di posizione è stata resa nota da Axios. Il documento interno, che sarebbe dovuto rimanere segreto, evidenzia come ci siano dei contrasti ai vertici degli Usa. Ciò, però, era trapelato anche nelle scorse settimane. A dimostrare che il sostegno nei confronti della politica estera di Joe Biden è flebile infatti erano stati anche altri episodi. Gli assistenti parlamentari che lavorano per i deputati democratici al Congresso, ad esempio, hanno manifestato contro i propri capi con dei sit-in davanti al Campidoglio proprio per il medesimo tema.
Usa, gruppo di funzionari contro Joe Biden: le accuse sulla guerra tra Israele e Hamas
Il sostegno di Joe Biden nei confronti di Israele, a discapito delle critiche, tuttavia, non sembrerebbe essere in discussione. Le accuse di “non avere contrastato i crimini di guerra” compiuti da Tel Aviv a Gaza e anzi di avere “raddoppiato la costante assistenza militare al Governo di Benjamin Netanyahu, senza linee rosse chiare o attuabili”, avanzate da un centinaio di funzionari del dipartimento di Stato degli Usa, infatti, non hanno dato – almeno finora – dei frutti.
Il documento, inviato attraverso un canale ufficiale, è datato 3 novembre, per cui ormai un dietrofront sarebbe dovuto esserci già stato. Ma ciò non è successo. Dopo essere divenuta pubblica, però, la questione ha creato non poco scalpore. Sia perché questi dispacci, utilizzati dai diplomatici proprio per esprimere dissenso, sarebbero dovuti rimanere segreti, sia perché una polemica così ostinata non si vedeva dalla guerra in Vietnam.