Gli Usa invieranno armi e altri aiuti militari a Taiwan per un valore di 500 milioni di dollari, che come riportato da Reuters potrebbero arrivare fino a 1 miliardo, cifra approvata dal Congresso come parte del bilancio 2023. Lo strumento con cui sono stati stanziati i fondi è la Presidential Drawdown Authority (PDA), che accelera i meccanismi ed è stato utilizzato in questi mesi in più di 35 occasioni per dare sostegno all’Ucraina. A rivelarlo è stata una fonte che avrebbe accesso ai documenti.
Il portavoce di Joe Biden ha rifiutato di smentire o confermare i rumors secondo cui il Paese sta andando avanti con il pacchetto di aiuti militari con l’invio di armi per 500 milioni di dollari. “Il nostro approccio rimane coerente con la politica di lunga data degli Stati Uniti. Stiamo lavorando duramente per adempiere ai nostri obblighi ai sensi del Taiwan Relations Act e continueremo a farlo”, ha affermato. Il TRA, in tal senso, impegna gli Usa a fornire a Taiwan i mezzi per difendersi, ma non gli impone di scendere in campo in caso di attacco.
Usa invia armi per 500mln a Taiwan: la reazione della Cina
La reazione della Cina per l’invio di armi dagli Usa a Taiwan per 500 milioni di dollari non è tardata ad arrivare. “La decisione viola gravemente il principio della ‘Unica Cina’ (riconosciuto anche dagli Stati Uniti, ndr) e i tre comunicati congiunti sino-americani. Gli Stati Uniti stanno trasformando Taiwan in una polveriera. Esortiamo gli Usa ancora una volta a rispettare il principio della ‘Unica Cina’ e a evitare di creare le tensioni nel Stretto di Taiwan”, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning.
Poi un avvertimento che sa di minaccia: “La Cina adotterà misure risolute ed energiche a difesa della sua sovranità e della sua sicurezza. Qualsiasi forza esterna che interferisca negli affari interni della Cina e mini la pace e la stabilità dello Stretto di Taiwan si assumerà la responsabilità delle sue azioni sbagliate e ne pagherà il prezzo”.