Corte Suprema Usa, prolungato il blocco migranti
Negli Stati Uniti, la Corte Suprema ha deciso di mantenere, almeno per i prossimi mesi, il blocco migranti, ossia la restrizione di confine entrata in vigore durante la presidenza di Donald Trump. La normativa, conosciuta come “Titolo 42”, consente ai funzionari federali di espellere rapidamente i migranti ai confini degli Usa. Come spiega la CNN, si tratta di una vittoria per gli Stati repubblicani che hanno esercitato pressioni sulla Corte Suprema al fine di ottenere un intervento sulla questione.
Con l’avvento del Covid-19, la “Titolo 42” ha consentito agli agenti di frontiera statunitensi di respingere i migranti che hanno attraversato il confine meridionale chiedendo asilo in nome della prevenzione del Coronavirus. Allo stesso modo consente di espellere subito i potenziali richiedenti asilo per ragioni sanitarie. Dal momento della sua introduzione, secondo i dati di “Abcnews”, le Dogane e la protezione delle frontiere hanno “respinto” 2,4 milioni di migranti dal suo confine.
La Casa Bianca rispetta l’ordine della Corte Suprema
La decisione della Corte Suprema di tenere in vigore il blocco migranti stabilito da Trump è stata presa con una votazione di 5 a 4, come spiega l’AdnKronos. Nei prossimi mesi la misura verrà nuovamente discussa. Al momento la Corte Suprema ha solamente prolungato la scadenza, inizialmente prevista per fine dicembre, in attesa di una decisione definitiva. Nuove udienze sono state programmate a febbraio.
La Casa Bianca aveva annunciato che avrebbe rispettato l’ordine della Corte Suprema degli Stati Uniti. La decisione, come ha spiegato in una nota la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, “dà ai repubblicani al Congresso un sacco di tempo per andare oltre il dito puntato politico e unirsi ai loro colleghi democratici nel risolvere la sfida al nostro confine approvando le misure di riforma globale e consegnando i fondi aggiuntivi per la sicurezza delle frontiere che il presidente Joe Biden ha richiesto”.