Un sondaggio condotto da Gallup rivela che negli Usa la marijuana è diventata più popolare del tabacco. I dati parlano chiaro: a fumare la sostanza derivante dalle piante della cannabis è il 16% della popolazione (con il 48% che l’ha provata almeno una volta), mentre a fumare le classiche sigarette è l’11% della popolazione. L’incidenza di queste ultime è diminuita costantemente nel corso dei decenni a partire da un livello massimo del 45% che risale alla metà degli anni ’50. A crescere, allo stesso tempo, è stata quella dell’erba.



I primi dati sul consumo di marijuana, basati su auto-dichiarazioni, risalgono al 1969. In quella data soltanto il 4% della popolazione affermava di averla fumata almeno una volta. La situazione, soprattutto a partire dagli anni Duemila, è nettamente cambiata. Nel 2013, infatti, il 7% ammetteva di farne uso abituale. Il dato è più che raddoppiato nell’anno in corso. I consumatori di cannabis ad oggi sono soprattutto persone con meno di 35 anni, mentre a rimanere fedeli al tabacco sono per lo più persone con più di 55 anni. Quali sono i motivi?



Usa, marijuana più popolare del tabacco: i dati e il motivo

Alla base di questo fenomeno secondo cui la marijuana è diventata più popolare del tabacco negli Usa, come spiegano gli esperti che hanno condotto il sondaggio di Galles, potrebbe esserci la convinzione secondo cui il fumo da sigaretta sia “molto dannoso” per la salute (l’86% della popolazione lo pensa). Il dibattito relativamente agli effetti della cannabis invece è molto più aperto: alcuni pensano che essi siano positivi, mentre altri pensano che siano negativi.

È per questo motivo che il futuro della marijuana è più incerto rispetto a quello del tabacco, che ormai sembrerebbe essere definitivamente in declino. Per ciò che concerne la cannabis, invece, molto dipenderà dalla legge. Allo stato attuale, nella maggior parte dei Paesi, questa sostanza stupefacente è vietata, soprattutto per uso ricreativo. La tendenza però è verso la legalizzazione. Più di due terzi degli americani (il 68%) infatti pensa che la droga dovrebbe essere legale.