Michael Bloomberg è pronto a candidarsi alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti</strong> che si terranno fra un anno, a novembre 2020. L’undicesimo uomo più ricco d’America, con una fortuna stimata in 52.9 miliardi di dollari, e tre volte sindaco di New York, sta seriamente pensando di scendere in campo per schierarsi dalla parte dei Democratici e sfidare il nemico numero uno, l’attuale presidente Donald Trump. Soltanto poche mesi fa Bloomberg aveva confessato di non volersi candidare, smentendo i rumors, ma stando a quanto riportato in queste ultime ore dal New York Times, la situazione sembrerebbe essersi completamente capovolta, e il 77enne miliardario sarebbe pronto a candidarsi nello stato dell’Alabama, dove si voterà solamente il prossimo 3 marzo, ma dove le iscrizioni si chiuderanno oggi, venerdì 8 novembre.
BLOOMBERG PRONTO A SCENDERE IN CAMPO: LE REPLICHE DI SANDERS E WARREN
Aumenta così il numero di sfidanti del tycoon, al momento 16, ma secondo i media americani citati da Repubblica, nessuno sembrerebbe essere per ora realmente in grado di dare del filo da torcere a Trump in quegli stati cruciali per le elezioni, come il Michigan, la Pennsylvania, il Wisconsin e la Carolina del Nord. Joe Biden è nei guai per la questione dell’Ucrainagate, mentre Elizabeth Warren appare un po’ troppo orientata a “sinistra” persino per i Dem, e stessa situazione per Bernie Sanders, al suo secondo tentativo di farsi eleggere. E proprio Bernie Sanders è stato fra i primi a commentare la possibile candidatura dell’ex primo cittadino newyorkese: “Sempre più miliardari che cercano più potere politico sicuramente non rappresentano il cambiamento che serve all’America. La classe dei miliardari spaventa”. La senatrice Warren ha invece replicato con il suo “calcolatore per miliardari”, una tassazione sui patrimoni ingenti, che obbligherebbe Bloomberg a pagare ben 3,078 miliardi di dollari di tasse nel 2020 se la stessa venisse eletta. Che l’ex sindaco di New York stia correndo ai ripari?