Negli USA non c’è più nessuno che regala la torta al vicino. Il tradizionale rito di benvenuto che spesso e volentieri abbiamo visto nei film, ma che rispecchia la realtà, consiste appunto nel presentarsi alla casa del proprio dirimpettaio con una bella torta di mele, ma negli ultimi anni sta di fatto scomparendo. Lo denuncia Gambero Rosso riportando anche numerose testimonianze, come quella di Marjorie A. di Los Angeles: «Un tempo quando le porte delle case non si chiudevano mai a chiave…», ricorda la stessa.



L’usanza, sottolinea il portale culinario, resiste in alcune periferie fra gente soprattutto meno abbiente, così come nelle piccole province e nelle comunità rurali, ma nelle grandi città ormai più nessuno lo sta portando avanti. Secondo Gambero Rosso il motivo della perdita di questa tradizione culinaria la si deve prima di tutta alla paura dell’estraneo, alla luce degli episodi di violenza sempre più frequenti, ma a complicare il tutto ci si è messo il lockdownd causa covid, che di fatto ha dato il colpo di grazia alle torte consegnate ai vicini.



NESSUNO PORTA PIU’ LA TORTA AL VICINO: POTREBBE ESSERE SCAMBIATO COME ELEMOSINA

Viviamo in un mondo molto complicato dove offrire una torta potrebbe essere scambiato da qualcuno come elemosina, con tanto di offesa, non percependo invece il gesto amichevole e di affetto. C’è poi il rischio di dover disturbare l’altro, una delle scuse più note nei tempi moderni: non ti ho chiamato perchè non volevo disturbarti, non ti ho scritto perchè magari stavi facendo altro, ecc ecc

Eppure la tradizione del gesto della torta viene spesso e volentieri ricordata con grande affetto, come ad esempio la testimonianza della 64enne Kimberly M, che sempre a Gambero Rosso ricorda: «Non dimenticherò mai il nostro benvenuto nel quartiere».



NESSUNO PORTA PIU’ LA TORTA AL VICINO: “MI RICORDO DELL’EX CAPO DELLA POLIZIA…”

Racconta di aver notato un uomo anziano alto e magro che camminava verso di lei con un’espressione amichevole e una scatola di cartone, poi, arrivato davanti a casa le ha domandato se le piacesse il vino e nello scatolone vi erano ben 6 bottiglie. «Era l’ex capo della polizia e lui e sua moglie vivevano a poche case di distanza. Da quando era andato in pensione, lavorava part-time in un’azienda vinicola locale. Fu l’inizio di una bella amicizia». Doug S, 35 anni, spiega di essersi trasferito in un nuovo quartiere due anni fa e di avere tre famiglie vicine ma ancora non sa chi siano: «Detto questo, nemmeno io mi sono mai presentato», sottolinea.

Gail O, 71enne, racconta invece come il rappresentante del comitato era solito andare a trovare le nuove famiglie con un piatto cucinato per dare il benvenuto, “un casserole che è il classico stufato comfort food del benvenuto nel quartiere. Distribuiva anche volantini con informazioni sulla località e rispondeva a eventuali domande. Dubito che questo avvenga ancora. Da allora ho sempre vissuto in città e nessuno si è mai presentato a noi in questo modo”. Ma sono ancora molte le esperienze riportate da Gambero Rosso che sottolinea come in un Paese così diviso come gli Stati Uniti attuali, forse sarebbe il caso di ripristinare questa tradizione.