Scandalo negli UsaLia Thomas, nuotatrice transgender dell’Università della Pennsylvania che ha collezionato numerosi record, è stata criticata e boicottata. Un team composto da 41 compagne di squadra, secondo quanto riportato dal Daily Mail, si è riunito per protesta. In molti, infatti, ritengono che non sia giusto che le sia consentito di gareggiare contro altre donne, in quanto avvantaggiata.



Già prima del percorso di transizione l’atleta aveva raggiunto importanti risultati nella sua disciplina, seppure nella categoria maschile. Il mese scorso, dopo due anni e mezzo dall’inizio della terapia ormonale, ha ricevuto il discusso via libera per competere in quella femminile. È la seconda nuotatrice transgenders ad ottenere il suddetto permesso. “Sono molto orgogliosa dei miei tempi e della mia capacità di continuare a nuotare. Non mi importa delle critiche”, aveva detto qualche settimana fa.



Usa, nuotatrice transgender criticata e boicottata: polemiche su Lia Thomas

Nonostante Lia Thomas non si curi delle critiche, la vicenda ha creato non poche polemiche negli Usa: la nuotatrice transgender è stata infatti profondamente criticata e perfino boicottata, anche se alla fine le compagne di squadra hanno deciso di non protestare in gara per evitare qualche forma di squalifica.

A prendere una posizione netta sulla questione è stata invece Cynthia Millen, dirigente di USA Swimming, che ha deciso di dimettersi dopo 30 anni poiché contraria alla partecipazione dell’atleta alla competizione femminile. “Ho detto ai miei colleghi funzionari che non posso più partecipare a uno sport che consenta agli uomini biologici di competere contro le donne”, ha scritto in una lettera. “I corpi nuotano contro i corpi. Le identità di genere non nuotano. Lia è un uomo che nuota contro le donne”. Infine, aveva accusato addirittura Lia Thomas di “star distruggendo il nuoto femminile”. Per il momento l’atleta transgender ad ogni modo continuerà a gareggiare, ma la polemica non sembra destinata a spegnersi a breve.