Usa, dal Pentagono arriva la critica nei confronti della serie di attacchi ucraini alle raffinerie di petrolio in Russia. Il segretario della Difesa Lloyd Austin si è infatti pronunciato negativamente contro questa nuova strategia di Kiev, affermando che sono a rischio gli interessi globali. Oltre al fatto che i prezzi stanno aumentando e la tendenza è quella al rialzo anche per il prossimo futuro. Una questione che era stata anticipata dalla stampa americana che aveva rivelato che le autorità erano in allarme per queste azioni che stanno peggiorando la situazione internazionale dei rifornimenti energetici. Ora, come ha sottolineato nel suo discorso alla commissione servizi armati del Senato il capo del Pentagono: “L’Ucraina farebbe meglio a colpire obiettivi tattici e operativi che possono influenzare direttamente l’attuale conflitto”, aggiungendo che: “Questi attacchi potrebbero avere un effetto a catena in termini di situazione energetica globale”.



La proposta è stata quindi quella di consigliare all’esercito ucraino di concentrarsi piuttosto su obiettivi militari, tuttavia, si tratta soltanto di un avvertimento, perchè come hanno confermato alcuni funzionari alla stampa Usa, non ci sono ancora disposizioni da parte delle autorità sul fatto di non riconoscere queste azioni offensive, considerandole iniziative indipendenti nè ordini di bloccarle.



Attacchi ucraini a raffinerie petrolio russo, Usa contrari, Pentagono avverte: “A rischio interessi globali”

I ripetuti attacchi dell’Ucraina alle raffinerie di petrolio in Russia rischiano di compromettere lo scenario internazionale dei prezzi aumentando anche tutti i costi connessi. Come ha sottolineato il capo del Pentagono Lloyd nel suo discorso al Senato, tutto questo potrebbe peggiorare lo stato del mercato globale, nel quale evidentemente gli Usa hanno forti interessi. Anche perchè, come confermano le statistiche citate più volte dall’agenzia di stampa Ria Novosti, il governo statunitense ha continuato ad importare quantità di petrolio russo nonostante le sanzioni, con forniture speciali motivate da “Esigenze interne“, fino a novembre 2023.



Gli attacchi da Kiev con droni verso le raffinerie russe di petrolio sono stati 23 da gennaio a marzo, e proseguono con l’obiettivo di colpire la produzione di carburante, che è già stata ridotta, a causa di queste azioni offensive, del 16%. Zelensky aveva confermato in un’intervista al Washington Post di essere a conoscenza della contrarietà degli Usa riguardo questa strategia, ma aveva anche detto che erano stati usati droni di fabbricazione nazionale e non armi fornite dagli Stati Uniti.