L’incontro tra il presidente Usa Joe Biden e il primo ministro Narendra Modi è stato passato sotto la lente d’ingrandimento, anche in Germania. Infatti, il giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung descrive l’atteggiamento dell’inquilino della Casa Bianca come quello di chi «ha steso il tappeto rosso» a Modi, parlando apertamente di “corte” da parte degli Stati Uniti all’India, perché ne ha bisogno nel conflitto con Cina e Russia. In questo caso non c’è divergenza tra democratici e repubblicani, inoltre il fatto che Biden abbia trascurato in qualche misura la situazione dei diritti umani e i problemi delle minoranze religiose è dovuto a «vincoli di realpolitik».
Non tutti i democratici, però, erano d’accordo, infatti una mezza dozzina di deputati si sono allontanate al Congresso Usa, mentre oltre 70 membri di entrambe le camere hanno firmato una lettera aperta a Biden per esortarlo ad affrontare i nodi democratici. Ma Modi ha replicato con un’allusione al 6 gennaio 2021, l’assalto al Campidoglio, lasciando intendere che quando si tratta di criticare lo stato della democrazia, ognuno dovrebbe guardare in casa propria. Inoltre, ha evidenziato la diversità dell’India, patria di tutte le fedi della terra, respingendo le critiche al suo governo.
USA-CINA, ACCORDI SU ARMI ED ECONOMIA
Perché l’India è così importante per Biden? La sua priorità è corteggiarla come partner in Asia, soprattutto nel confronto con Pechino, rivale di Delhi. Per questo gli Usa hanno istituito il Quad (Quadrilateral Security Dialogue), un progetto che coinvolge India, Australia e Giappone. Anche se Modi è disposto a integrarsi in questa architettura di sicurezza nei confronti della Cina, resta ambivalente per quanto riguarda la guerra in Ucraina, che non ha mai condannato apertamente. Inoltre, ha moltiplicato le importazioni di petrolio dalla Russia, aiutando Mosca ad ottenere entrate importanti. Dunque, si è limitato a dire a Biden di voler lavorare alla pace.
Ma Washington, come evidenziato da Faz, sta provando anche ad espandere la collaborazione in materia di armi e tecnologia, per liberare l’India dalla dipendenza dalle importazioni di armi russe. Pertanto, sono stati stretti accordi in materia di armi ed economia. Ad esempio, l’azienda tecnologica americana General Electric vuole produrre turbine per gli aerei da combattimento indiani con l’azienda statale indiana Hindustan Aeronautics. Delhi, dal canto suo, vuole anche acquistare da Washington i droni militari MQ-9B SeaGuardians. C’è poi il produttore americano di microchip Micron che vuole investire 800 milioni di dollari in una fabbrica di semiconduttori in India.