America pronta al ban di TikTok: il caso su Twitter
Nella giornata di oggi il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha fatto sapere che il procuratore generale, Merrick Garland, terrà una conferenza alle 13:30 ET (alle 19:30 italiane). L’oggetto della conferenza stampa saranno delle, non meglio precisate, significative minacce alla sicurezza nazionale, oltre a “presunte attività criminali da parte di un attore di uno stato degli Stati Uniti”. A renderlo noto è un comunicato proprio del Dipartimento di Giustizia che tuttavia non si dilunga particolarmente in spiegazioni, ed attorno alla conferenza si è creato un vero e proprio caso su Twitter. Secondo alcuni commentatori, infatti, la conferenza annunciata dal procuratore generale sarà fine ad annunciare il ban di TikTok dal territorio Americano.
Una mossa che, seppur possa apparire scorretta o controproducente, affonda le sue radici in parte nell’esperienza governativa di Donald Trump, ed in parte nella costante paura americana di spionaggio da parte della Cina. Il noto social, lo ricordiamo, è infatti prodotto da un’azienda cinese, dove ha anche la sede e parte dei server, che convogliano e raccolgo le informazioni degli utenti, senza però rendere noto quali siano i reali intenti di raccolta delle informazioni.
Perché si pensa al ban di TikTok?
Insomma, su Twitter la notizia che il procuratore generale degli Stati Uniti terrà una conferenza stampa per discutere di una qualche minaccia alla sicurezza dello stato, senza specificare di cosa si tratti, ha generato un caso attorno al pensiero che possa trattarsi del ban del social TikTok. D’altronde a buona parte del pubblico americano il social non piace, ed infatti i tweet che gravano attorno alla vicenda ne parlano con entusiasmo.
Recentemente, peraltro, Forbes ha pubblicato un lungo reportage nel quale sostiene che TikTok raccolga informazioni sulla localizzazione degli utenti per individuare dei cittadini americani, a differenza del classico uso che si fa del dato sulla localizzazione per indirizzare la pubblicità o i contenuti più pertinenti. Tuttavia, sostiene sempre Forbes, non ci sono prove che questa raccolta dati sia effettivamente avvenuta (seppur il sistema lo renda possibile), così come non è chiaro se l’azienda che raccoglie i dati in America (la ByteDance) abbia modo di trasmetterli al governo cinese.
Le indagini sulla conferenza stampa di Politico
A dare quella che sembra essere una spiegazione più convincente sulla vicenda del ban di TikTok di cui tanto si discute su Twitter, è il sito Politico, il più importante al mondo nell’ambito delle notizie politiche. Secondo l’indagine di Politico, due fonti affidabili affermano che alcuni tra i massimi funzionari della sicurezza nazionale da tempo stanno monitorando alcune minacce alle infrastrutture elettorali americane, in particolare di tipo informatico da parte di Cina e Russia. Oltre a questo, le stesse fonti parlando anche di minacce fisiche ed intimidazioni ai danni degli elettori fuori dai seggi.
La conferenza, insomma, potrebbe vertere maggiormente su questo punto, piuttosto che sul ban di TikTok, soprattutto a fronte delle elezioni di metà mandato che si terranno tra due settimane. Il ban ad un noto ed apprezzato social, tra i primi al mondo per quantità d’utenza, potrebbe, inoltre, attirare parecchie ire elettorali su Joe Biden, allontanandolo dalla Casa Bianca.