Il mese scorso dagli USA è stata lanciata la notizia del recupero di un importante meteorite raro che potrebbe, secondo lo scienziato che è riuscito a pescarlo, il professor Avi Loeb, essere compatibile con resti alieni di tipo tecnologico. Si tratta, risulterebbe, di una serie di circa una 50ina di sferette metalliche di diametro compreso tra 0,1 e 1 millimetri, attualmente sottoposte a studi da parte del professore di Harvard e del suo team.
La scoperta dell’arrivo di un meteorite raro era stata fatta dagli USA ad inizio 2014, quando i radar della marina statunitense erano scattati al largo delle coste di Manus Island, in Papua Nuova Guinea. Quando era stato individuato presentava le dimensioni, approssimative, di un lavello da cucina, ma si sarebbe poi sfaldato con l’ingresso in atmosfera. Secondo il professor Loeb, data la sue velocità e la resistenza all’atmosfera, poteva trattarsi di un oggetto di “origine tecnologica” compatibile con i resti di una sonda o di un’imbarcazione aliena. Inoltre, il meteorite raro, che ora si trova negli USA, potrebbe provenire dall’esterno del nostro sistema solare, rappresentando di fatto un’importantissima scoperta, perché potrebbe essere composto da un materiale mai precedentemente osservato.
Le accuse contro gli USA dalla Nuova Guinea: “Ci hanno rubato il meteorite raro”
Insomma, la scoperta e il ritrovamento di un meteorite raro da parte degli USA potrebbe portare a nuove, importanti, rivelazioni sull’universo, e potenzialmente sull’esistenza di forme di vita aliene. Tuttavia, in seguito agli annunci da parte del professor Loeb, che prevede di fare in futuro una conferenza stampa dallo schermo principale di Times Square, a New York, che potrebbe fargli vincere il premio Nobel, sono subito scattate le lamentele da parte delle autorità della Nuova Guinea.
Infatti, secondo l’accusa, il meteorite raro trovato dallo scienziato USA sarebbe stato, in realtà, rubato. Secondo il National Research Institute della Nuova Guinea, il team di ricercatori non ha chiesto alcuna autorizzazione per prelevarlo, senza rendere note neppure le ragioni della loro spedizione marina. Wilson Thompson, del NRI, ha spiegato che seppure potrebbe “non avere un valore economico”, potrebbe sempre averne uno “culturale ed intellettuale“. Secondo Penua George Polon, vice amministratore della provincia di Manus, invece, non sarebbe noto se il meteorite raro rubato dagli USA potrebbe avere un valore economico, o se la Nuova Guinea potrebbe esercitare qualche diritto di possesso, ma è chiaro che “se si tratta di ricerca scientifica, ne [avrebbero potuto beneficiare] le nostre istituzioni scientifiche“.