Gli Usa lanciano l’allarme: la Russia potrebbe attaccare l’Ucraina entro metà febbraio. Il Dipartimento di Stato americano ha parlato senza fronzoli di «un possibile uso della forza militare» da parte di Mosca nei confronti di Kiev nel corso delle prossime tre settimane. Ricordiamo che Washington e la Nato hanno messo sul tavolo alcune proposte per un potenziale progresso se il Cremlino «scegliesse la de-escalation».



«Pregressi significativi si possono registrare solo in un clima più disteso», ha evidenziato Thomas Smitham, incaricato d’affari Usa a Roma, sulla tensione tra Kiev e Mosca. Qualora la Russia violasse ulteriormente l’integrità territoriale ucraina «saremo totalmente allineati con l’Italia e gli altri nostri partner e alleati», promettendo misure dure nei confronti del Paese governato da Putin, «comprese dure sanzioni di natura economica».



TENSIONE UCRAINA-RUSSIA, LE PAROLE DI MICHEL

L’Europa segue con attenzione gli sviluppi sull’asse Ucraina-Russia, il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha ribadito vicinanza a Kiev. «Una minaccia all’Ucraina è una minaccia all’Europa. Per questo siamo impegnati a sostenere la de-escalation», le sue parole riportate dai colleghi di Adnkronos: «Speriamo nei canali diplomatici tutti gli sforzi devono essere messi in campo, nei diversi formati diplomatici, nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni, nel Consiglio Nato-Russia, nel formato Normandia, nei contatti diretti tra Russia e Usa». Charles Michel ha ricordato che lunedì c’è stata una videoconferenza tra i leader europei e i partner americani e britannici per confermare l’unità e per dare una chance alla diplomazia, ma anche per confermare «la nostra preparazione, se dovesse esserci un’aggressione, a prendere misure restrittive. Se dovesse esserci un’aggressione militare, le conseguenze per la Russia sarebbe gravi e serie».

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