C’è la mano della Russia dietro il golpe in Niger? La crisi ha senza dubbio effetti politici ed economici che si riflettono anche in Russia, visto che il gruppo Wagner sta operando nel vicino Mali e il presidente Vladimir Putin vorrebbe espandere la sua influenza in Africa, ma l’Occidente ritiene che il coinvolgimento non sia diretto. In tal senso, risultano molto chiare le dichiarazioni del ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: “Non credo che la Russia sia direttamente implicata“. Dunque, le bandiere russe sventolate sono solo un gesto “per fare sfregio alla Francia“.
Ma d’altra parte, la presenza della Wagner preoccupa: “Coglie l’opportunità del momento per inserirsi e per fare un po’ di politica filo-Putin“. Conferme arrivano dagli Stati Uniti, in particolare da John Kirby, portavoce per il Consiglio della sicurezza nazionale americana, il quale in un briefing con la stampa ha confermato che non ci sarebbe la Russia dietro il golpe in Niger. “Non abbiamo nessuna indicazione che la Russia sia responsabile del golpe in Niger né che lo abbia supportato in nessun modo“.
ANCHE UE ESCLUDE REGIA RUSSA, MA BORRELL ATTACCA
Dello stesso avviso è l’Unione europea. Stando a quanto appreso da LaPresse da Bruxelles, non si ritiene che vi sia una regia russa dietro al golpe in Niger, a prescindere dalle sparute manifestazioni filo-russe. Infatti, anche la reazione di Mosca non è stata affatto scomposta. Dunque, per l’Ue non c’è la volontà da parte del Cremlino di rovesciare il governo filo-occidentale del Niger. Inoltre, una portavoce della Commissione europea aveva riferito a LaPresse la mancanza di evidenze di una presenza del gruppo Wagner in Niger.
D’altra parte, Josep Borrell, avverte riguardo le mire della “Russia imperialista che vuole usare questi regimi come pedine nella sua partita a scacchi mondiale“. Ne ha parlato nel suo blog con un nuovo articolo in cui difende l’Europa dalle accuse di ingerenza, precisando che “l’Ue è presente nel Sahel solo su richiesta dei governi legittimi dei Paesi della regione e ne rispetta sempre le decisioni sovrane“. Il capo della diplomazia europea ha poi contrattaccato: “Da diversi anni la Russia di Vladimir Putin alimenta questi colpi di stato con la sua falsa propaganda e approfitta dell’instaurazione di questi regimi militari con le sue milizie private che depredano le ricchezze della regione“.