LA TELEFONATA TRA I MINISTRI DELLA DIFESA DI RUSSIA E USA RIACCENDE LA COMUNICAZIONE (E QUALCHE SPERANZA)
Nella giornata del 25 giugno 2024 i due più importanti Ministri di Russia e Usa si sono sentiti telefonicamente per la prima volta dopo oltre un anno: il capo del Pentagono Lloyd Austin e il neo Ministro della Difesa russo dopo Shoigu, Andrei Belousov, hanno concordato alcuni punti sulla intricata guerra in Ucraina e soprattutto sono tornati alla comunicazione diretta dopo le ben note tensioni a distanza tra i Presidenti Joe Biden e Vladimir Putin.
Mosca ha confermato che la telefonata si è svolta su iniziativa americana ma ha portato comunque un minimo dialogo tra i due leader della difesa russa e Usa: «il segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III ha parlato al telefono con il ministro della Difesa russo Andrey Belousov. Questa è stata la prima telefonata del Segretario Austin con il Ministro Belousov, ed egli ha sottolineato l’importanza di mantenere le linee di comunicazione durante la guerra in corso tra la Russia e l’Ucraina», così riporta il Pentagono nella nota successiva alla comunicazione con l’omologo russo.
IL RISCHIO ESCALATION IN UCRAINA E IL RUOLO USA: LE ULTIME NOTIZIE
Il resto della telefonata resta ovviamente secretata anche se una minima parte è stata diffusa dal Cremlino con le parole di Belousov riportate dalla Tass: «I due ministri, nel corso di una telefonata su iniziativa americana, hanno scambiato opinioni sulla situazione in Ucraina». È poi all’interno di questa parte del dialogo tra Austin e Belousov che il Ministro della Difesa russo ha evidenziato il netto pericolo «di un’ulteriore escalation a causa delle continue forniture di armi degli Stati Uniti alle forze armate ucraine».
Mosca continua a sostenere la piena corresponsabilità degli Usa per l’attacco mortale delle forze ucraine sulla spiaggia di Sebastopoli in Crimea: secondo la minaccia di Putin, gli Stati Uniti pagheranno cara la strage di civili effettuata da Kiev con le armi americane. Il fatto che pochi giorni dopo Austin e l’omologo russo si siano sentiti ufficialmente (e che l’abbiano fatto sapere soprattutto) rappresenta una piccola svolta che inquadra la tensione raggiunta: evitare ogni possibile escalation è l’obiettivo n.1 di Mosca e Washington, su come arrivarci però le strade sono ancora molto distanti. Altri attacchi su Donetsk dei missili ucraini e le risposte russe sul resto del Donbass fanno sempre da sfondo di queste ultime ore convulse, con gli Usa impegnati a chiedere alla Russia lo stop di ogni aggressione per convocare i negoziati di pace: Mosca invece accusa Biden di supportare Zelensky con il rischio di provocare ulteriore escalation di guerra. Le posizioni restano quelle, che si ricomincino a parlare Russia e Usa però è un minimo spiraglio di luce che si intravede in fondo al tunnel…