Ieri a mezzanotte negli Usa è scaduto il Titolo 42, una norma che risale al 1944 e che consente di “blindare” i confini per motivi sanitari. Esso era stato rimesso in vigore nel corso dell’amministrazione di Donald Trump in virtù della pandemia di Covid-19. In questo periodo, chiunque avesse tentato di violarlo, entrando dal Messico, non avrebbe avuto diritto ad alcuna forma di asilo, bensì sarebbe stato deportato in 10 minuti.
È per questo motivo che migliaia di persone, come riportato da La Stampa, in queste ore si sono radunate al confine per tentare di accedere in terra statunitense, consegnandosi agli agenti di frontiera con la speranza di potere presentare domanda di asilo. Di tanto in tanto gli agenti aprono i varchi per 10-15 persone, ma ce ne sono circa 155 mila ancora bloccate alla frontiera. “Attenzione, restate in Messico”, questo intanto è il messaggio che viene periodicamente ripetuto in spagnolo dalle autorità.
Usa, scade Titolo 42 di Trump anti migranti: le misure di Biden
Sebbene il Titolo 42 introdotto dall’amministrazione di Donald Trump negli Usa nel corso della pandemia di Covid-19 sia scaduto, infatti, le misure anti migranti non si sono alleggerite. Anzi. Il presidente Joe Biden, infatti, ha reintrodotto il Titolo 8, che presuppone che coloro che non utilizzano percorsi legali per entrare e non hanno diritto all’asilo possano essere espulsi se non dimostrano un ragionevole timore di persecuzione o tortura nel Paese di provenienza. Inoltre, ha imposto anche alcune integrazioni che rendono il tentativo di accesso ancora più difficile, nonché più dure le pene per chi ci prova.
Alejandro Mayorkas, segretario per la Homeland Security, intervenendo alla Msnbc, ha ribadito che “ci saranno conseguenze serie” per coloro che provano a violare la sovranità degli Stati Uniti e che “i confini non sono aperti”. L’obiettivo è quello di evitare la disinformazione, su cui in queste ore i trafficanti di uomini stanno speculando.