I neri negli Stati Uniti studiano a casa per ragioni diverse rispetto ai bianchi. A spiegarlo è Mahala Dyer Stewart, professoressa esterna dell’Hamilton College, in un articolo pubblicato su The Conversation. Ha citato il caso di due mamme che hanno deciso di non mandare a scuola i propri figli, quindi di farli studiare a casa. Nel caso di Michelle la decisione è legata alla scarsa attenzione dedicata dalla scuola agli alunni, in particolare a sua figlia. Diverso il discorso di Lynette, mamma di colore che invece ha deciso di far studiare il figlio a casa perché aveva problemi a scuola. «Non voglio dire che si trattasse di bullismo, ma si comportavano come se avessero paura di lui perché ha 7 anni ma ne dimostra 10. Non ha mai agito con violenza, ma hanno fatto sembrare che lo facesse». Lynette, stanca di finire sempre nell’ufficio del preside, ha deciso di prendere le difese del figlio. «Sentivo che prendevano di mira mio figlio». In qualità di sociologa, Mahala Dyer Stewart ha scoperto che la maggior parte dei genitori bianchi fa studiare a casa i propri figli per assicurare che ricevano un’educazione più adeguata alle loro esigenze e ai loro talenti. Non è questo il caso dei genitori di colore, visto che il problema è il razzismo.



USA, SCUOLA A CASA: ANCHE UNA PROBLEMA DI RAZZISMO

La maggior parte dei genitori di colore fanno studiare i propri figli a casa per proteggerli da un ambiente ostile. La pandemia di coronavirus ha “costretto” i ragazzi a studiare a casa e, visto che non c’è nulla di definitivo riguardo le riaperture per il nuovo anno scolastico, non è da escludere che si continui così. Ma la preoccupazione di rimandare i propri figli a scuola potrebbe avere altre regioni. Come spiegato da Mahala Dyer Stewart tra le colonne di The Conversation, ci sono ricerche a sostegno della tesi secondo cui le scuole pubbliche americane trattano gli studenti neri più duramente rispetto ai loro coetanei bianchi. Secondo uno studio condotto dai sociologi Edward Morris e Brea Perry, i ragazzi di colore hanno il doppio di probabilità dei bianchi di ricevere azioni disciplinari. Lo stesso studio ha rilevato che le ragazze nere hanno il triplo delle probabilità delle coetanee bianche di essere punite per un comportamento meno grave. Le famiglie di colore che fanno parte della classe media intervistate dalla sociologa hanno spiegato che, nonostante la loro istruzione universitaria e il reddito, hanno tentato invano di affrontare le pratiche disciplinare discriminatorie nelle scuole dei loro figli.

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