Prosegue la battaglia delle petroliere tra Usa e Iran. L’ultima nave sequestrata al largo delle coste del Texas, la Suez Rajan, sarà svuotata dal materiale e il ricavato della vendita verrà destinato a finanziare un fondo per le vittime del terrorismo. Come anticipa il quotidiano Financial Times, si intensifica la guerra diplomatica tra Washington e Teheran, ad essere presa di mira la petroliera che era stata fermata lo scorso 29 maggio mentre trasportava greggio proveniente dall’Iran e destinato alla Cina. Ora il dipartimento di Giustizia Usa ha avuto il via libera dal tribunale per lo svuotamento dei sebatoi.



La nave trasporta circa 800.000 barili di petrolio, un carico del valore di circa 56 milioni di dollari, che a breve diventeranno di proprietà statunitense e saranno immessi sul mercato. I documenti ufficiali del sequestro verranno resi noti a conclusione dell’operazione, ma dalle indiscrezioni stampa sembrerebbe che le intenzioni dell’amministrazione Biden siano quelle di utilizzare i proventi per aiutare sia le vittime del terrorismo che i dissidenti del regime iraniano a combattere contro la dittatura. Anche se non è esclusa una decisione differente che potrebbe arrivare in seguito all’ufficialità del prelievo di petrolio.



Guerra petroliere Usa-Iran: aumentano sequestri di navi

La guerra delle petroliere tra Usa e Iran si inserisce in un contesto diplomatico già provato dalla discussione in merito al tema del nucleare, che aumenta sempre di più la rottura delle relazioni tra i due paesi. Come fa notare il Financial Times, fino al 1979 il petrolio iraniano era una tra le principali fonti di approvvigionamento della materia prima negli Stati Uniti. Tutto è poi cambiato dopo la rivoluzione islamica ed attualmente l’Iran sta dirottando sempre di più l’export verso il mercato asiatico e la Russia.

La nave Suez Rajan dovrebbe attraccare al porto di Galveston in tempi brevi,  il sequestro è arrivato in seguito ad un intensificarsi dei controlli di pattugliamento Usa,  ritenuti necessari dopo i recenti scontri nel Golfo Persico e i precedenti attacchi da parte dell’Iran di navi contenenti petrolio destinato al mercato americano, effettuati come ritorsioni alle sanzioni imposte per la collaborazione con la Russia.