La FDA statunitense con una decisione delle ultime ore ha deciso di sospendere l’autorizzazione d’emergenza all’uso del plasma per i casi di pazienti affetti da Coronavirus. Arriva dagli Stati Uniti a sorpresa la scelta della Food and Drug Administration (l’ente governativo americano che si occupa della regolamentazione di e alimentari) che adduce come motivazione quella che i dati attualmente in possesso in materia sarebbero “troppo deboli”. Citando appunto i dati emersi dal più largo studio effettuato nel Paese sul plasma autoimmune quale terapia per i pazienti affetti da Covid-19, il professor Anthony Fauci e il suo collega Francis Collins hanno suggerito cautela: per questo motivo è stato deciso di sospendere almeno per il momento l’autorizzazione d’emergenza all’uso del plasma anche se, come specificato dal dottor H. Clifford Lane, direttore clinico del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, non è escluso che in futuro la decisione di mettere in “stand-by” possa anche essere revocata.
USA SOSPENDONO VIA LIBERA D’URGENZA ALL’USO DEL PLASMA: “SERVE CAUTELA”
Donato da quelle persone che sono guarite dall’infezione da Coronavirus, il plasma autoimmune ricco di anticorpi è considerato sicuro (anche perché il suo impiego nel campo della medicina risale oramai al secolo scorso) ma da mesi resta comunque oggetto di un dibattito scientifico in tutto il mondo: tuttavia, come emerge dalle parole del panel di esperti citati prima, la decisione della FDA americana nasce dal fatto che i dati dei test clinici effettuati non avrebbero ancora provato se davvero il plasma possa davvero essere utile per i pazienti affetti da Coronavirus. I dati emersi dallo studio di cui sopra e portati avanti dalla Mayo Clinic, pur se consistenti in termini numerici, sono stati considerati ancora non sufficienti per garantire un’approvazione d’emergenza. “Una pandemia non cambierà il fatto che servono dei robusti dati ottenuti da controlli clinici randomizzati” ha aggiunto Lane, spiegando che sulla sua stessa lunghezza d’onda sono anche Fauci e Collins; a tal proposito invece, interpellata sulla questione, una portavoce della FDA ha tagliato corto dicendo di non voler commentare la decisione presa nelle ultime ore.