La trattativa per la vendita di 40 aerei da caccia F-16 di fabbricazione Usa alla Turchia è da tempo bloccata dal Congresso, ma questo costituisce un ostacolo per l’ingresso della Svezia nella Nato. In quanto la vendita deve essere accordata quanto prima, visto che ora la Turchia ha formalmente firmato per dare l’autorizzazione all’adesione. Per questo motivo Biden ha esortato nuovamente i membri a accelerare le operazioni di ripresa delle trattative.



Come pubblicato dall’agenzia di stampa Reuters, mercoledì 24 gennaio il presidente statunitense ha inviato una lettera ai leader dei comitati di Capitol Hill, chiedendo di approvare formale notifica successiva alla ratifica della Turchia per l’adesione della Svezia. Un accordo che è fondamentale per l’espansione dell’Alleanza Militare occidentale, che risulta in notevole ritardo già accumulato per i vari problemi diplomatici e contenziosi politici che ci sono stati in quest’ultimo periodo tra il presidente turco Erdogan e il paese scandinavo.



Usa, Biden spinge per approvare vendita F-16 alla Turchia e formalizzare ingresso Svezia nella Nato

Il ritardo della Turchia nel ratificare l’approvazione dell’ingresso della Svezia nella Nato, ha contribuito a bloccare anche l’operazione di vendita che da tempo era stata concordata, degli aerei caccia F-16 dagli Usa. Erdogan ha approvato l’adesione, ma mancano ancora alcuni elementi fondamentali. Come la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale turca e successivamente l’invio a Washington per formalizzare l’operazione di ampliamento delle nazioni Nato. Per questo il presidente Joe Biden sta spingendo ed esortando i membri del Congresso a sbloccare velocemente la trattativa, e ha dichiarato in una nota firmata congiuntamente con il Segretario di Stato Blinken, che “Si tratta di un importante investimento per gli Usa e per l’interoperabilità della Nato, oltre ad accrescere la capacità della flotta aerea dell’esercito turco“.



È infatti dall’ottobre del 2021, che la richiesta di Erdogan per la modernizzazione dei mezzi aerei da guerra risulta in sospeso. Ma come hanno fatto notare alcuni senatori democratici, prima dell’approvazione di vendita di armi a paesi esteri bisognerà valutare anche l’aspetto del rispetto dei diritti umani, soprattutto nell’ambito degli attacchi militari compiuti dalla Turchia contro i curdi.