Domenico Quirico, giornalista de “La Stampa”, è intervenuto ai microfoni di “Di Martedì”, trasmissione di La 7 condotta da Giovanni Floris e andata in onda nella serata di martedì 19 aprile 2022. In particolare, al giornalista, esperto di conflitti internazionali, che ha spesso seguito e documentato da inviato sul campo, è stato chiesto un parere sulla guerra in Ucraina, a proposito della quale Quirico ha detto: “Forse la resistenza ucraina è anche la creazione di una propria identità nazionale. Gli eroi della resistenza contro i russi diventano i princìpi di un Paese che ha conquistato la propria indipendenza senza gloria, dalla disgregazione dell’Unione Sovietica. Per questo, queste persone che noi vediamo, da Zelensky ai combattenti di Mariupol, sino a coloro che hanno affondato l’incrociatore Moskva, sono coloro che diventeranno leggenda”.
Peraltro, a giudizio di Domenico Quirico, sono al momento due le guerre che si stanno combattendo sul fronte ucraino: in primis, “c’è quella che fanno gli americani, che hanno trovato il modo per fare indebolire Putin e farlo cadere, sfruttando il conflitto attuale entro i confini ucraini. Poi, in seconda battuta, c’è la guerra dell’aiuto all’Ucraina che diamo noi come Ue. Noi vogliamo aiutare gli ucraini, ma fino a un certo punto, per limitare i danni di tutto questo. Questa divaricazione tra i due conflitti si allargherà sempre di più”.
DOMENICO QUIRICO: “PUTIN VOLEVA TRACCIARE UNA RIGA VERTICALE E DIVIDERE L’OCCIDENTE DALL’ORIENTE”
Nel prosieguo del suo collegamento audiovisivo con “Di Martedì”, Domenico Quirico ha posto l’accento su quelle che sono probabilmente le mire di Vladimir Putin: “Voleva dividere il mondo tracciando una riga verticale, per identificare da una parte il mondo asiatico con la Russia, la Cina e tutti gli altri che stanno tenendo la mano a Putin e, dall’altra parte, l’Occidente”.
Al di là di questo, “forse c’è un errore di valutazione in ciò che Putin fa”, ha concluso Quirico, “perché ragiona soltanto in termini di forza e non in termini di economia. La Russia ha il Pil della Spagna, ma a Putin non gliene frega assolutamente nulla”.