S&P anni fa e la scorsa settimana Fitch hanno tolto la tripla A agli Stati Uniti, che resta solo nelle valutazioni di Moody’s. In realtà, il dollaro resta la moneta più affidabile del pianeta, ma le valutazioni delle agenzie di rating aprono un nuovo scenario che il gruppo di ricerca euroamericano dello scrivente (Stratematica) tiene tratteggiato e latente da anni perché finora non esistevano le condizioni politiche per proporlo realisticamente: la creazione della metamoneta “credit” basata sul paniere valutario combinato del G7. Una sorta di Ecu, precursore dell’euro, basato sulla progressiva convergenza dei valori di cambio: la (meta)moneta delle democrazie. Ora le condizioni (geo)politiche iniziano a rendere pensabile il “credit”.



Tutte le principali monete nell’area democratica del pianeta – dollaro, euro, sterlina e yen – sono minate dal debito pubblico crescente e dall’incertezza sul fatto che la crescita economica possa sostenerlo, alcune con la complicazione di un eccesso di debito privato. Sul piano geopolitico è evidente una tendenza a un nuovo bipolarismo conflittuale tra G7 e Cina e rispettivi alleati, cioè tra amerosfera e sinosfera. È improbabile che le due sfere cerchino un confronto bellico diretto tra loro, ma è probabile che puntino alla superiorità per ridurre il potenziale di potere dell’altro, sia quello di deterrenza militare – endo ed eso terrestre ,- sia quello di modello sociale sul piano della ricchezza diffusa dove la solidità della moneta ha rilievo centrale per produrre investimenti competitivi e futurizzanti.



Si valuti anche che tra i due blocchi, che insieme raccolgono circa 3 miliardi di persone, c’è un’area grigia fatta di nazioni non allineate che ne contiene circa 5 miliardi: la condizione di vittoria per ciascuno blocco è conquistare più “area grigia” possibile per ridurre la zona di influenza dell’avversario. Anche perché ciascuno dei due blocchi è in crisi demografica mentre le nazioni dell’area grigia sono in fase di crescita della popolazione. Tale operazione di conquista, oltre a quella di superiorità tecnologica e di modello, costerà.

Chi è in vantaggio? La sinosfera può contare su un regime autoritario, combinato con quello russo, che crea risorse senza controllo democratico e quindi ha un potenziale di uso strategico del denaro superiore a quello delle democrazie, se divise. Per compensare tale svantaggio le democrazie si stanno compattando politicamente, ma manca un mercato a integrazione crescente tra loro-– che attragga più nazioni dell’area grigia – e una leva monetaria innovativa che ne sostenga gli investimenti. Non è al momento pensabile un’unione monetaria del G7, ma è pensabile una metamoneta comune – caratterizzata come massa monetaria extra, redimibile in tempi lunghi e scambiabile subito – che allarghi la base di garanzia per aumenti a debito, denominati in “credit”, degli investimenti strategici comuni.



L’ingegneria monetaria sarà punto chiave nel confronto bipolare.

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